“Oggi c’è l’impegno della Asl Umbria 2 a ripristinare i posti letto del reparto di riabilitazione del Santa Maria della Stella”. E’ quanto annunciato dal sindaco Tardani durante il consiglio comunale del 3 maggio in risposta alla question time formulata dalla consigliera di FdI Beatrice Casasole a seguito dell’appello lanciato qualche giorno fa sui social dalla chef orvietana Velia De Angelis.
“Diamo sempre colpa al Covid – è una parte della lettera scritta da Velia – ma in fin dei conti la sanità pubblica già versava in condizioni critiche. In questi 14/15 mesi noi malati cronici e in fase progressiva non siamo riusciti a fare una riabilitazione intensiva, unica fonte di ripresa verso le forme più aggressive. Serve il ricovero oppure un day hospital capace di farci lavorare per non perdere i colpi.
La fisioterapia di un ora nelle forme come la mia è come bere acqua con un cucchiaino di zucchero. Diventiamo pezzi di legno che pure Mastro Geppetto non riuscirebbe a lavorare. Mr Ikea non riuscirebbe a tirar fuori una cassapanca. Perché attenzione come si ferma il corpo per via del danno neurologico e si interrompe la riabilitazione è come ricadere nel vuoto”. L’appello è stato raccolto dal sindaco.
“Le ho telefonato personalmente per capire meglio la situazione e il disagio che lei e altre persone stanno affrontando in questo periodo – ha spiegato Tardani – E mi sono subito attivata con i vertici della Asl Umbria 2 e con il responsabile del servizio all’ospedale di Orvieto per cercare di sollecitare una soluzione, vale a dire il ripristino dei 14 posti del reparto di riabilitazione. Nel marzo 2020, in seguito all’emergenza Covid-19, il reparto era stato ridimensionato per consentire la realizzazione della cosiddetta “area grigia” che accoglieva i casi sospetti di Coronavirus. A settembre scorso il reparto sarebbe dovuto rientrare in attività a pieno regime ma con la seconda ondata dei contagi non è stato possibile. Oggi – ha annunciato il sindaco – c’è l’impegno della Asl Umbria 2 a ripristinare i posti letto del reparto o quantomeno, fino a che l’emergenza sanitaria non sarà archiviata, ad affiancare a un adeguato numero di posti letto per i ricoveri anche posti in day hospital dove poter sottoporre i pazienti all’assistenza adeguata”.