Associazione TeMa, e più in generale la sussistenza e l’operatività del Teatro Mancinelli, hanno rappresentato per la maggioranza politica orvietana uscita dalle elezioni 2019 un “enigma” da risolvere. La problematica situazione finanziaria della predetta Associazione proveniva, ad onor del vero, da decenni di gestione probabilmente poco accorta che ha sempre dato adito a critiche, anche feroci, da parte dell’opinione pubblica, dei media e, a turno, dell’opposizione politica cittadina pro tempore.
La scelta che si è presentata alla nuova Amministrazione Comunale era tra due possibilità: la prima era far proseguire la gestione dell’Associazione che, raggiungendo un leggero utile operativo anno dopo anno, potesse continuare a garantire nell’immediato il servizio, dunque l’apertura ed il normale funzionamento del Teatro Mancinelli, e nel lungo periodo andare a sanare le forti passività di bilancio anche attraverso adeguate politiche di ristrutturazione del debito.
L’altra soluzione era quella di procedere alla liquidazione dell’Associazione. L’Amministrazione Comunale, socio di TeMa con potere di coordinamento e controllo che, ricordiamo, consolida all’interno del proprio bilancio anche lo stesso bilancio di TeMa, ha scelto di procedere alla liquidazione. Nel contempo si dà per scontata la prosecuzione dell’attività teatrale, senza però definire con quali modalità.
Su richiesta di un socio della TeMa (l’ex sindaco Stefano Cimicchi) è stata formalmente aperta dal Tribunale di Terni la procedura di liquidazione con la nomina del Commissario liquidatore Dott.ssa Patrizia Cianchini nell’ottobre 2020. Il Commissario sta effettuando la ricognizione delle attività e delle passività della TeMa e per questo sta chiedendo a tutti i soci, che non abbiano receduto dall’Associazione in tempo utile, di pagare le quote associative; lo stesso Comune di Orvieto ha fatto sapere che provvederà regolarmente al pagamento dei 60.000 Euro di sua spettanza.
Da detta ricognizione emergerà, come tutti si attendono, una passività molto rilevante (di circa 1 milione di euro) che, evidentemente, non troverà copertura con le attività dell’Associazione. Il Commissario liquidatore non avrà dunque altra scelta che informare per le determinazioni di sua competenza il Tribunale di Terni, il quale valuterà fatti e responsabilità. È presumibile che, a sua volta, la procedura liquidativa chiederà ragione di tale debito ai componenti dell’ultimo Cda in prima battuta ed al socio Comune di Orvieto che, lo ricordiamo, aveva il potere di coordinamento e controllo su tutta l’attività.
Si apre una strada piena di incognite, le cui prospettive sono difficilmente prevedibili, che potrebbe essere foriera di conseguenze civili e penali per tutti gli attori della vicenda cui venisse attribuita una qualche responsabilità. E allora non può non sorgere il dubbio se fosse stata scelta più saggia non aprire la procedura di liquidazione, usufruire delle nuove leggi che consentono di realizzare insieme ai creditori un piano graduale di rientro dal debito, ma nel contempo mantenere l’operatività del Teatro Mancinelli.
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Fonte: PrometeOrvieto