orvieto – Il Rotaract Club di Orvieto in collaborazione con il Rotary Club nonostante la situazione epidemiologica costringa ancora a realizzare eventi virtuali attraverso l’utilizzo di piattaforme online, continua a dimostrarsi attivo e presente sul territorio. Sabato 6 marzo alle ore 17.00 i giovani ragazzi del Club, coadiuvati dai veterani del Rotary hanno dato vita ad un incontro telematico dal titolo “Cyberbullismo ai tempi del Covid-19”.
A distanza di un anno siamo di nuovo tutti fermi, ma abbiamo imparato ad usare la tecnologia al meglio, così da poter essere sempre connessi. La tematica affrontata risulta molto delicata perciò è stata fondamentale la perizia dei due relatori presenti. La pacatezza sapiente dell’avvocato del foro di Perugia Nicola Pepe nonché socio orvietano del Club e la passione oratoria del pm del tribunale dei minori di Perugia, Dott. Flaminio Monteleone hanno fatto da cornice essenziale ad un dibattito animato.
Partiamo dalla definizione del termine bullismo, che fa capo ad una forma di comportamento che si declina in diverse tipologie di violenza da parte di un soggetto che si vanta forte su un altro che invece assume le vesti del debole e perciò del bullizzato. Per cyberbullismo d’altrocanto si intende invece ogni forma di bullizzazione che avviene virtualmente. La soglia d’età dei giovani coinvolti è bassa, per non dire bassissima.
I minorenni sono le prede, ma al contempo i predatori migliori. Si parla di foto modificate con insulti che ci fanno rabbrividire, di gang spietate pronte a tutto pur di primigeggiare. E’ la terribile legge del più forte, che si diverte a far sentire l’altro un minuscolo granello di sabbia. Siamo convinti di abitare un territorio tranquillo, tratteggiato da sempre come cuore verde dell’Italia, quasi annoverabile nelle bucoliche di virgialiana memoria. Eppure il Pm e l’avvocato che sono operativi direttamente sul campo di battaglia hanno portato esempi di forte impatto e quello che dovrebbe farci riflettere è che avvengono a pochissimi km da noi. Il Dott. Monteleone ha ripercorso, attraverso casi da lui trattati nel tempo, l’”evoluzione” del fenomeno del bullismo, passato da azione di violenza fisica, verbale e psicologica degli anni precedenti sino alla violenza virtuale dei giorni nostri.
Violenza virtuale che si è accentuata proprio in questo periodo di Covid, nel quale i giovani sono rimasti sempre più connessi per colmare il vuoto del distanziamento sociale. Nel corso degli interventi avvenuti sabato pomeriggio, l’avvocato Pepe ha sigillato un motto perentorio :<<Se lo conosci, lo eviti>> che dovrebbe guidarci per evitare di essere catturati in un giro del genere. Il Pm si è soffermato invece sulla nozione ormai “sconosciuta” della parola rispetto, che una volta e non parliamo di secoli addietro, era alla base di tutte le azioni umane. All’evento online hanno preso parte diverse persone note dell’entourage orvietano, ma anche di altre regioni che si sono confrontate con i due relatori aprendo diversi spiragli di conversazione. Dobbiamo però cercare di guardare avanti in maniera positiva perché la fragilità è un punto privilegiato di osservazione della realtà e non un movente di presa in giro. Pensiamo a quanti giovani vengono bullizzati per il loro aspetto fisico o per il taglio dei capelli, a quante lacrime vengono versate perché ci si sente diversi.
E’ questa la vera bellezza di noi esseri umani, che siamo fuori dall’omologazione. L’evento Cyberbullismo ai tempi del Covid -19 si è rivelato non solo come conferma di un Club che organizza eventi di un certo spessore, ma soprattutto un modello di apprendimento per noi giovani che siamo figli di un mondo 2.0 un po’ controcorrente, troppo spesso vestito di frivolezza.
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