MONTEGABBIONE – “Giorni persi” è il nuovo video del Centro di Aggregazione Giovanile “Freigeist” di Montegabbione. Si tratta di una piccola opera di teatro totale, con molta musica e momenti di intensa poesia. Un lavoro coraggioso, ricco di pensiero, che non teme di chiamare le cose con il loro nome, di evocare l’insensatezza e l’aberrazione della violenza dei singoli e degli stati e di ricorrere a Jean-Jacques Rousseau per spiegare l’origine della disuguaglianza.
Protagonisti del video le bravissime ragazze e ragazzi del “Freigeist” di Montegabbione, spiriti liberi guidati dalla bravissima Elisabetta Moretti, che, in questo modo, hanno voluto replicare al regime di distanziamento imposto dall’emergenza Covid-19 con l’ausilio delle tecnologie digitali e dei social. L’appuntamento con la prima di “Giorni persi” è per domenica 7 febbraio alle ore 18 sulla pagina Facebook del CAG “Freigeist”.
Un’esperienza di video-teatro che ha messo insieme la carica espressiva e comunicativa di questa ‘compagnia’ di spiriti liberi. Grazie ad Elisabetta Moretti, artefice e regista della proposta teatrale, le ragazze e i ragazzi si sono cimentati con la complessità di una piccola opera multimediale. Un’esperienza nient’affatto agevole, utile a comprendere, seppure in sedicesimo, i meccanismi che stanno dietro la produzione dei contenuti che popolano quotidianamente il nostro universo digitale. Un grazie particolare alle appassionate animatrici del CAG ‘Freigeist’, Teresa Andreoli, Marica Spallaccini e Laura Zazzarini capaci di costruire una piccola ma decisiva fabbrica di sorprese e buone pratiche educative. Il Centro di Aggregazione Giovanile “Freigeist” di Montegabbione è nato nel 2000 da un progetto dei comuni della Zona Sociale 12 di Orvieto ed è gestito, sin dagli inizi, dalla Cooperativa Sociale “Il Quadrifoglio”.
I Centri di Aggregazione Giovanile (CAG) presenti nei comuni di Fabro, Montegabbione, Castel Giorgio, Castel Viscardo, Fabro e Porano in questo lungo periodo di emergenza sanitaria che impone il distanziamento e l’isolamento sociale hanno svolto, nel rispetto delle regole per contrastare il diffondersi della pandemia, una fondamentale funzione aggregativa ed educativa che ha cercato di ridurre il disagio dei più giovani facendo vivere momenti di “vicinanza” e di “normalità” a molte ragazzine e ragazzini.
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