di Renato Piscini
Sono ambedue contrapposizioni che identificano perfettamente lo stato attuale della nostra società e il buio che ci divide tra il ricomporre lo scisma negli uomini e nella economia.
Il virus ti premia se sei solo ma contemporaneamente distrugge il sistema di relazione che è alla base della vita e di una società civile. La crisi economica crea inquietudine, ansia e paura innescando un possibile salto nel buio e quindi la speranza di una crescita felice viene meno.
Al contrario una comunità, per incontrare la speranza, deve possedere una propria qualità, deve si avere insegnamenti dalla storia ma non deve ammazzare il nuovo. Quindi costruzione di una memoria, per incontrare se stessi nell’umanità di cui facciamo parte, per riprogettare il tutto verso una trasformazione rigeneregiatrice di cantieri per il futuro. Le nuove generazioni si sono ubriacate nella società del consumo confondendo funzionalità con la realtà delle cose, tralasciando il contesto del momento e la finalità vera delle cose e dei gesti.
Bisogna sintetizzare i valori di un territorio, la memoria storica di cui nutrire gli uomini per creare il cantiere del futuro.. Dobbiamo capire che la crisi sia una opportunità per mettere in sicurezza il cambiamento e l’ambiente attraverso una visione strategica e intelligente.
COGITO ERGO SUM.