di Massimo Gnagnarini ex assessore al bilancio del Comune di Orvieto
Per il 2020 le risorse straordinarie aggiuntive per fronteggiare la crisi del Covid messe a disposizione del Comune di Orvieto sono state complessivamente pari a 4.002.959 euro di cui 1.401.700 assegnati dallo Stato con il DL. 34/2020 , 1.298.554 ottenuti con la rinegoziazione dei mutui e 1.302.705 attraverso la rinegoziazione dei boc.
Si tratta di soldi finalizzati a sostenere da un lato le famiglie e le attività produttive attraverso la leva tributaria e sussidiaria e dall’altro al ristoro delle casse comunali indebolite dal calo delle sue entrate tipiche.
Il Sindaco Tardani e l’Assessore Pizzo hanno definito il Bilancio che va in approvazione del consiglio comunale il prossimo 30 luglio “un bilancio non difensivo ma espansivo che guarda al rilancio dell’economia locale “. Mi permetto di correggerli. Direi piuttosto un Bilancio dove domani è un altro giorno si vedrà… anche se domani è già tra cinque mesi. Ecco dunque come sono state allocate queste risorse straordinarie nel Bilancio di
previsione in discussione il prossimo 30 luglio:
– Zero euro per interventi diretti a sostegno dei redditi delle famiglie.
– 228.200 euro in sgravi fiscali alle attività produttive più colpite dalla crisi in misura pari a quanto stabilito con vincolo destinazione dai DCPM di aprile scorso oltre a 650.000 euro per sgravi tariffari sulla TARI a favore delle stesse attività produttive, la cui reale efficacia, però, resta subordinata all’accertamento dell’ aumento dei costi del servizio e conseguente aumento delle tariffe nel 2020 rispetto a quelli del 2019.
– Ammontano, invece, a ben 3.124.759 gli euro inglobati dalla macchina comunale per far fronte ai propri equilibri di bilancio e necessità interne.
– Nessun taglio o riduzione strutturale della pressione tributaria locale con le aliquote di IMU e ADDIZIONALE IRPEF che restano immutate ai massimi valori consentiti dalla legge.
– Nessun progetto straordinario a sostegno dei redditi delle famiglie e nessun investimento specifico per il rilancio delle filiere economiche cittadine messe ko dalla crisi sanitaria.
In conclusione le risorse straordinarie per fronteggiare la crisi del Covid, che hanno portato quest’anno le Entrate generali del Comune a lievitare dai 20 Mln del 2019 ai 25 Mln del 2020, sono state impiegate in misura prevalente per compensare le minori entrate degli storici incassi del Pozzo di San Patrizio, Parcheggi e Imposta di soggiorno che erano stati realizzati nel corso del precedente triennio e per coprire gli accantonamenti record
necessari a compensare la paurosa mole di residui attivi che si è formata nel secondo semestre del 2019 per effetto di una massiccia evasione tributaria peraltro precedente la crisi del Covid.
Dal 1 gennaio 2021 il Comune di Orvieto non disporrà più di queste risorse speciali, anzi dovrà iniziare a restituire con gli interessi ciò che ha trattenuto e speso nel 2020. Pertanto io sono sicuro che aver fondato gli equilibri di bilancio di quest’anno su risorse straordinarie, come è stato fatto , equivale a mettersi un cappio intorno al collo e creare le condizioni per un nuovo default finanziario dell’Ente.
In effetti se si esaminano le previsioni di questo Bilancio triennale negli esercizi 2021 e 2022 si può osservare da un lato un pericoloso innalzamento degli interessi da pagare sullo stock del debito accompagnato da un aumento delle spese interne dell’Ente mentre dall’altro lato si vede un crollo degli stanziamenti nei settori chiave della nostra economia locale e che in alcuni casi risultano ben al disotto del pur minimo mantenimento dei servizi erogati.
Cosa si poteva fare di meglio ? Tre cose. Usare i soldi del Covid per affrontare le vere criticità che la città si troverà ad affrontare ovvero:
1) La pressione tributaria – Nel 2019 ancor prima del Covid le famiglie e le imprese orvietane hanno disertato massicciamente gli appuntamenti con il pagamento delle tasse locali ( IMU – TASI ). Dunque abbassare le aliquote ordinarie dell’IMU , attualmente ai valori massimi consentiti dalla legge, avrebbe consentito di riguadagnare un pò di fiducia da parte dei contribuenti per ristabilire un sano e virtuoso rapporto
2) La demografia – Orvieto sta scendendo sotto la soglia dei 20.000 abitanti. Certo non aiuterà il dimezzamento in Bilancio delle risorse destinate all’edilizia abitativa.
3) Gli investimenti – Abbiamo concluso un anno fa la campagna elettorale per le comunali. Lì abbiamo tutti avanzato qualche programma e qualche progetto. Dove sono finiti ? Sul Bilancio che andate ad approvare non ci sono. Amici del cendrodestra orvietano è ora che vi facciate aiutare. Da soli non ce la potete fare.