ORVIETO – Preoccupa la situazione della Neuropsichiatria infantile di Orvieto. Il problema è la mancanza di un neuropsichiatra dopo che la dottoressa Flavia Costantini ha lasciato l’incarico avendo vinto un concorso a tempo indeterminato all’ospedale Umberto Primo di Roma.
Il posto, attualmente vacante, ha lasciato attonite decine di famiglie che ora sono costrette, nella maggior parte dei casi, a rivolgersi a strutture private per garantire ai propri figli il giusto sostegno.
“Per noi è stato come un fulmine a ciel sereno – denunciano i genitori – i nostri bambini si sono trovati improvvisamente senza nessuno che li potesse seguire. Purtroppo il servizio ha sempre funzionato a singhiozzo con neuropsichiatri che arrivano, rimangono un anno e poi se ne rivanno. I nostri bambini hanno bisogno invece di qualcuno che, una volta iniziata la terapia, li continui a seguire. Hanno bisogno di tempo per potersi fidare, per potersi aprire ed iniziare cosi un percorso di miglioramento”.
“La chiusura delle scuole, per giunta, ha reso i nostri ragazzi ancora più fragili. Si iniziano a sentire ancora di più gli effetti del lockdown – aggiungono i genitori – Al confinamento fra le pareti domestiche si è aggiunta ora anche la sospensione delle terapie e i nostri ragazzi stanno perdendo le competenze duramente acquisite.
La direzione sanitaria deve trovare una soluzione. I bambini hanno bisogno della loro quotidianità. Ma soprattutto hanno bisogno di un servizio che funzioni, noi genitori ci sentiamo completamente persi, senza nè punti di riferimento nè risposte”.
E di quanto ad Orvieto ci sia bisogno di un sevizio del genere che funzioni lo dicono i dati. Basti pensare che, secondo una recente ricerca dell’Associazione “Liberi di… Orvieto per l’ADHD”, sono circa 90 i bambini con questa patologia genetica in carico al servizio di Neuropsichiatria dell’età evolutiva del Distretto di Orvieto.
A questi si aggiungono quelli che soffrono del disturbo dello spettro autistico, dell’apprendimento e quelli con problemi neurologici. “Un territorio vasto come quello dell’Orvietano – aggiungono i genitori – non può essere privato di servizi essenziali come questo perché si rischia di andare incontro a gravi problemi sociali. Il nostro è un grido d’allarme a nome delle numerose famiglie che stanno vivendo questa situazione di disagio e chiediamo alla Usl di aiutarci a trovare una soluzione”.
Il problema è in realtà gia all’attenzione del servizio sanitario regionale come conferma il responsabile Coordinamento Attività Servizio di Neuropsichiatria Infantile e dell’Età Evolutiva della Usl Umbria 2, il professor Augusto Pasini. “Conosciamo la situazione – spiega Pasini – ho avuto da poco una riunione con i genitori ma purtroppo il problema è alla base, non ci sono neuropsichiatri, non è un profilo facile da trovare soprattutto perchè in Umbria non c’è una scuola di specializzazione da cui attingere.
E’ proprio da qui che occorrerebbe iniziare a lavorare colmando questa enorme lacuna. L’emergenza Covid, poi, non ha migliorato la situazione. Ci sono diversi concorsi bloccati, abbiamo le mani legate. Ora per poter proseguire il servizio cercheremo di trovare specialisti. L’altra priorità è indire il concorso in tempi rapidi. Ma il periodo, sicuramente non ci è favorevole”.
Questa mattina, giovedì 30 luglio, è prevista la visita dell’assessore regionale alla sanità Luca Coletto per un sopralluogo al consultorio familiare di via Angelo Costanzi, al servizio di Neuropsichiatria Infantile, al centro di salute Il Borgo e al Santa Maria della Stella. Proprio fuori dal nosocomio, in mattinata, la Cgil ha programmato un nuovo picchetto per dire “il più secco no alla riforma sanitaria che si sta prospettando in Umbria e che isolerebbe ancora di più il territorio”. (Sa.Simo)
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