Siamo sinceri, quante volte l’abbiamo pensato: maledetti bambini!
Sia che tu sia un genitore, un educatore o ti trovi a gestire a livello professionale, psicologo o nutrizionista, il rapporto con i bambini oggi è più che mai difficile. Siamo diventate ormai famiglie bambino-centriche in cui sostanzialmente il ruolo del bambino non è più relegato, come era una volta, a accessorio della famiglia (accessorio importante a cui si vuole bene). E’ diventato invece il perno di tutta la situazione familiare.
Ci sono famiglie in cui il bambino ha smesso di fare il bambino per prendere il ruolo del genitore con un ruolo decisionale. Decide dove si va in ferie, decide che cosa si mangia, decide come e quando andare a dormire. Nel mio lavoro di psicoterapeuta sento delle cose incredibili: bambini che “costringono” i genitori a dormire nel letto insieme a loro o meglio loro si infilano nel letto dei genitori e uno dei due genitori viene espulso e mandato a dormire nella cameretta fino ad età avanzata del figlio. Situazioni che ti fanno capire che qualcosa non sta funzionando all’interno delle famiglie.
Se analizziamo le statistiche vediamo per esempio che negli Stati uniti dal 1980 ad oggi sono raddoppiati i casi di obesità infantile. Addirittura siamo arrivati a 9 milioni di bambini e ragazzi americani obesi. In Europa le cose stanno un po’ meglio ma chissà per quanto perché un bambino su cinque ha problemi di obesità legati alla sedentarietà e legati all’utilizzo dei media elettronici.
Obesità e un’eccessiva esposizione ai media elettronici sono i problemi principali della gioventù di oggi. Negli Stati Uniti è di 44 ore a settimana l’esposizione davanti agli schermi di un ragazzino. Dalla playstation, al computer, al televisore, al cellulare per 44 ore, praticamente una settimana lavorativa più gli straordinari! Siamo arrivati ad una situazione abbastanza difficile e tragica.
Che cosa si può fare?
Le cose che si possono fare sono tante e molte cose importanti le ho scritte mio libro “Genitori Competenti” in cui ho parlato di 12 strategie pratiche, operative e comunicative che possono aiutare i genitori nel difficile compito, perché nessuno lo nega che è difficile fare il genitore!
Voglio darti qui 3 piccoli suggerimenti tre strategie che ci possono aiutare (sono padre e non è facile anche per me) nel rapporto con i nostri figli.
1 – Patti chiari e amicizia lunga
Questo significa che se vuoi essere credibile devi essere coerente. Le regole che stabilisci a priori le fai rispettare in maniera ferma ma non violenta. Spesso i genitori fanno un gran casino: “No, non lo farai mai!” e poi concedono ai figli quello che prima gli avevano negato.
Devi mettere delle regole a priori e farle rispettare, cioè stabilire dei confini come andare a delimitare un campo di grano. Il bambino deve sapere dall’inizio che quei confini sono inviolabili. Patti chiari nel discorso del dormire, del mangiare, degli orari, del rispetto nei confronti dei genitori.
2 – Imparare a comunicare meglio
Le 12 strategie di cui parlo nel libro “Genitori Competenti” vanno tutte in questa direzione. Comunicare meglio significa rispecchiare le emozioni del bambino, capire i messaggi comunicativi sottostanti. Se il bambino fa casino perché vuole il gelato non è che vuole veramente e solamente il gelato. Devi capire a livello comunicativo cosa sta chiedendo, magari sta chiedendo attenzione affetto oppure è semplicemente nervoso. Quindi l’arte di affinare una comunicazione con i figli per aiutarli a fiorire è qualcosa che si apprende nel tempo. Anche un buon counseling psicologico ti può aiutare, quello che noi chiamiamo parent training, cioè aiutare i genitori a diventare migliori e più efficaci.
3 – Non voler essere genitori perfetti, e non aver paura di sbagliare
Vedo genitori sfiniti dalla paura di essere genitori che non vanno bene! “Non sono un bravo padre, non sono una brava madre!” Non è che esiste un bravo padre o una brava madre in assoluto. Ci sono tanti modi di educare e tu devi trovare il tuo, facendo anche i tuoi errori. E’ inutile che ci giriamo intorno, sbaglierai! Io sono psicologo e con mia figlia sbaglio ma non ci dobbiamo vergognare! Facciamo i nostri errori e sviluppiamo la capacità di riflettere sui nostri errori, cerchiamo di capire cosa sta succedendo per migliorare.
La cosa importante è evitare che i bambini diventino il fulcro nodale di tutta la nostre vite perché non fa bene a loro. Come diceva Aldous Huxley: “Datemi genitori migliori e vi darò un mondo migliore”.
Dr. Roberto Ausilio – Psicologo Psicoterapeuta
www.robertoausilio.it