di Cristina Calcagni
La “ministagione provvisoria e temporanea” dimostra in modo plastico la totale incapacità progettuale di questo sindaco: è stata distrutta una importante Istituzione orvietana, rappresentata da oltre 400 soci, che sono stati totalmente ignorati durante le ultime due assemblee nelle loro legittime, ragionevoli e costruttive proposte. La stagione teatrale presentata e deliberata dalla Te.Ma è stata artatamente bocciata, per poi recuperarne in parte la valenza rappresentativa, sebbene mutilata del disegno d’insieme, come definito dalla direzione artistica in un progetto organico, e che non poteva essere attivato per segmenti i quali, presi isolatamente e in ordine sparso, perdono larga parte della loro valenza artistica.
Il Teatro Mancinelli è DA SEMPRE degli orvietani: sono ORVIETANI gli oltre 400 soci della Te.Ma, le oltre 11.000 presenze registrate nelle ultime stagioni, i 2.500 studenti che hanno fruito del Teatro ogni anno, così come sono stati e sono Orvietani tutti gli amministratori che si sono avvicendati negli ultimi 25 anni alla guida della associazione.
Basta con la bassa propaganda di questa amministrazione che serve a nascondere la sua completa incapacità progettuale: prima della distruzione di una importante istituzione orvietana si sarebbe dovuto costruire un progetto organico condiviso con la Città, condiviso con chi di Teatro si è occupato da sempre, come i soci della Te.Ma, siano essi ordinari o amici.
Un progetto che valorizzasse le risorse cittadine in un quadro di sviluppo inclusivo economico e sociale. Questa delibera non poteva che essere l’epilogo di una azione di governo della città poco lucida e forse anche discutibile sul piano della legittimità amministrativa. Da oggi si deve aprire ad Orvieto una nuova stagione che vedrà rinascere il coinvolgimento delle risorse politiche, sociali, culturali ed imprenditoriali della nostra Città contro azioni amministrative dettate dalla propaganda o dettate dal rispetto di patti elettorali.
La nostra Città merita altro, ha sempre espresso anche con la Te.Ma vette significative di attualità culturale e di presenza nel contesto Nazionale, vedendo tutti noi cittadini orvietani partecipi di successi il cui richiamo talvolta ha valicato i confini Nazionali.
La nostra Città ha bisogno per un suo rilancio non già della prepotenza propagandistica che caratterizza questa amministrazione, bensì della apertura di un dialogo con tutti coloro che hanno molto dato ad Orvieto, in silenzio, completamente calpestati e ghettizzati dalla politica.
Cultura, Scuola, Ambiente non possono che essere la spina dorsale di un progetto di rilancio di Orvieto che dovrà recuperare e valorizzare il nostro passato ricco, vitale, produttivo, collettivo e governato e partecipato da amministratori, cittadini, artigiani, imprenditori e istituzioni che hanno promosso la nostra crescita di comunità sia sul piano economico che sul piano demografico. Bisogna riportare Orvieto ad essere Città attrattiva con le sue punte di eccellenza evitando che anche questo quinquennio venga ricordato solo per la perdita di importanti Istituzioni, la cui soppressione è l’unica forma di attività manifestamente fiorente da lungo tempo. [suggeriti]