Letture scelte e fotografate da Federica Martellini per #librinellorto
Dicembre nell’orto è un mese di riposo, di crescita lenta. La luce si ritira presto. La vita si ripiega, aspettando di rinascere a nuova luce. È il momento dell’anno in cui si compie un ciclo e ne inizia uno nuovo: il solstizio, il momento più buio, che, dall’antico Egitto al mondo classico, fino ai falò che ancora oggi si accendono in molti paesi in queste giornate e alle luci di Natale è sempre stato in qualche modo onorato. E poi è il momento in cui, in questo passaggio e in questo compimento, rendiamo grazie, meditiamo, torniamo alle letture che ci sono più care. Vi proponiamo quindi in questo numero della rubrica un piccolo inventario sentimentale di letture per le feste di Natale, da leggere, riscoprire o regalare.
Per quella meravigliosa e poetica idea della voce di un padre che, alla sera, racconta alla figlia una favola dalla cornetta di un telefono. Per bambini di tutte le generazioni e più che mai per quelli che non hanno famigliarità con il telefono a disco, quell’oggetto misterioso disegnato in copertina da Bruno Munari. Un filo che tiene insieme voci, storie, immaginazione. Prima dei dispositivi contemporanei. Gianni Rodari, Favole al telefono, Einaudi.
Louisa May Alcott, Piccole donne. Uno dei primi libri ricevuti in regalo a Natale. La mia era un’edizione illustrata degli anni Ottanta. Mi ricordo ancora la figura che ritraeva le quattro sorelle, in cammino per un’escursione, con improvvisati bastoni da cammino, mantelli e capelli di paglia: un’immagine di serena libertà. Una storia molto moderna: di donne e emancipazione sì, ma soprattutto di caratteri diversi, in cammino per diventare sè. (In attesa della prossima trasposizione cinematografica).
Sun Tzu, L’arte della guerra, Feltrinelli. Uno dei più recenti libri ricevuti in regalo a Natale. Molto più che un breve trattato di strategia militare. Uno di quei testi classici che a distanza di secoli parlano ancora all’immutabile natura dell’uomo. Da sfogliare in questo periodo dell’anno in cui spesso si fanno bilanci e propositi, per rileggere le coordinate del proprio stare al mondo e progettare come mettere in campo i propri punti di forza e le proprie debolezze.
Appena acquistato, prossima lettura per i giorni di riposo. Adriana Zarri, Un eremo non è un guscio di lumaca, Einaudi. «Se ti abbandoni a queste pagine, se le esplori e le ascolti, scopri che le stagioni della natura sono quelle dell’uomo e della vita, di un’età che si compie e si arrichisce ad ogni passo e sguardo. Scopri che una scelta di silenzio contemplativo è un modo per parlare forte e meglio a tutti. Che la solitudine può essere un luogo fecondo di incontro, una condivisione e un dialogo duraturo».
Buone letture a tutti noi per le feste!
#librinellorto è una rubrica che, come dice il nome, immerge in uno spazio congeniale alla lettura. Perché l’orto non è solo uno spazio fisico, ma anche e soprattutto un luogo dell’anima e dello spirito, che richiama, proprio come la lettura, una comunione con se stessi, una vita più autentica, rallentata dai ritmi della quotidianità. La firmano le autrici di “Di Punto in Bianco”, il progetto editoriale fatto di storie da scoprire che parla di affetti, di libri, di creatività. Entrarci è un scoprire quel giardino segreto che abbiamo a lungo cercato.
Nella foto l’autrice di questa puntata di #librinellorto, Federica Martellini.