Cara Befana,
questa mattina ho aperto la vecchia cassapanca dei ricordi e coperti da polvere sono venuti fuori i miei giocattoli. Le mie bambole bellissime che quando ero piccola non ci volevo giocare per non rovinarle . Ho preso la più bella quella che mi assomigliava un po’ come diceva la nonna. E’ lei congelata nei miei ricordi: capelli biondi, occhi azzurri che si aprono e chiudono facendo rumore se le muovi la testa, il cappellino di paglia, il vestitino di organza. Me l’hai portata tu te lo ricordi?
La sera prima della tua venuta andavo a letto con tanta paura e ogni minimo rumore si ingigantiva nel buio e rimanevo con gli occhi spalancati sotto le coperte. La mattina la gioia di trovare…….la calza piena di dolcetti, il maglioncino nuovo e la bellissima bambola…….
Anche quest’anno appenderò la calza con i miei desideri.
Come tu sai sono malata di SM una malattia brutta antipatica una malattia che ad Orvieto ho soltanto io una malattia che si conosce poco una malattia progressiva e invalidante……..e trovi un po’ di giovamento facendo la fisioterapia. Trovare i medici competenti ed umani non è sempre facile.
Ho incontrato medici affaristi e disonesti che vedevano in me una vacca da mungere, medici sarcastici che ti ascoltavano con superficialità, ma a furia di girare ho incontrato grandi professionisti che mi si sono messi accanto pronti ad ascoltarmi con umiltà e competenza. E allora cara Befana ho incominciato a girare in lungo ed in largo per l’Italia…….Pisa, Siena, Roma, Pozzilli ecc.
Cara Befana ti chiedo due cose un cicloergometro, strumento utilizzato per i malati come me, molto efficace, ma che ad Orvieto non conosconoDevi sapere che qui per ritirare i farmaci a volte i malati sono costretti a lunghissime attese come è successo a me qualche giorno fa. Ho fatto due ore di fila in piedi ed ero così stanca che nel ritornare a casa ho procurato un piccolo incidente con l’auto. La direzione ospedaliera ha posizionato alcune panchine metalliche lungo il corridoio ma così scomode che sono inutilizzabili, credo progettate dagli aguzzini delle SS.
Cara Befana la mia situazione è disperata e visto che nessuno mi ascolta mi rimani solo tu. Ti voglio ancora tanto bene e se ti capita di passare da queste parti fermati pure. Troverai sempre un piatto caldo di minestra e tanto amore.
Maria Donata Sensi
Dentro e fuori da “Il Coro” … In una chiesa sconsacrata un’esperienza ultra sensoriale per occhi e palato
Coro. Come quello di una chiesa. Come insieme di sfumature, di voci, di suoni … In questo caso...