di Massimo Gnagnarini ex assessore al Bilancio e Partecipate del Comune di Orvieto
IL PASTICCIO
Primo : La TeMa non è una Partecipata del Comune il cui voto, nell’assemblea dell’Associazione, vale uno come quello di ogni altro singolo socio.
Secondo : La TeMa non concorre agli equilibri di bilancio del Comune ne tantomeno alla formazione del suo bilancio consolidato.
Terzo : Il Comune non ha alcun titolo nel chiedere lo scioglimento o la messa in liquidazione della TeMa.
Quarto : Le motivazioni per le quali il Comune ha deliberato la revoca del contratto con la TeMa non coincidono e non sono contemplate fra quelle specificamente previste nel contratto in essere.
Quinto : Il Comune è inadempiente poiché non ha approvato nei tempi e nei modi previsti dal contratto il documento di Stagione teatrale sottopostogli regolarmente dalla TeMa.
Sesto : Il mancato via libera da parte del Comune al Cartellone 2019-2020 comporta un danno economico rilevante alla TeMa in termini di mancati incassi dei ticket e delle sponsorizzazioni e contributi per gli spettacoli annullati.
LE FALSE PISTE
Settimo : L’ipotesi della reinternalizzazione ovvero l’annunciata ripresa in gestione diretta del Teatro da parte del Comune proprietario è impraticabile per la mancanza di personale interno qualificato ed è altresì smentita dalla delibera n. 258 presa in questi giorni della giunta Tardani circa il fabbisogno triennale del personale comunale, dove , oltre ad alcune unità amministrative, non sono previste assunzioni di altre risorse con profilo adatto alla gestione del Mancinelli.
Ottavo : L’ipotesi di trasformazione di TeMa in Partecipata del Comune è impraticabile (d.l. n.175 del 19 ago 2016) e parimenti impraticabile sarebbe la sua sostituzione o surrogazione fittizie con altro soggetto di società di capitali finalizzato alla gestione dello stesso oggetto sociale ovvero il Teatro ( Art. 2500 octies del C.C.)
UNA SOLUZIONE ( lodo Gnagnarini)
A questo punto, per assicurare la vita futura del nostro Teatro cittadino, occorre fare un passo indietro e due avanti.
Nono: Un passo indietro per approvare finalmente il Cartellone 2019/20 e dare il via alla stagione teatrale in ottemperanza al contatto in essere tra Comune e TeMa.
Decimo : Due passi avanti per risanare quella passività di un milione che affligge i conti della TeMa da vent’anni e che da altrettanti vaga indisturbata come una nave in un mare aperto e che negli ultimi anni di gestione , peraltro, è stata ridotta di un terzo insieme a esercizi prevalentemente conclusesi in pareggio.
Si può fare così :
Differenziare l’offerta delle visite al Pozzo di San Patrizio con un ticket maggiorato di 1 euro che ricomprenda la visita guidata al “Monumento Teatro Mancinelli”.
TeMa si trova già lì ed ha il personale e le competenze per gestire questo nuovo sotto ramo d’azienda. Ciò garantirebbe quei centomila euro all’anno necessari per il graduale e progressivo azzeramento del deficit. Entrate da destinare esclusivamente a un fondo vincolato istituito ad hoc nel bilancio di TeMa con conseguente aumento di produttività. Poi scaduto il contratto nel 2022 la giunta Tardani o quella che verrà dopo scelgano le governance che vogliono per Orvieto e il suo Teatro, ma sarebbe invece imperdonabile, oggi, gettare dalla finestra, come si dice, il bambino assieme ai panni sporchi.
Abbiamo con le nostre forze, derivanti dalla ricchezza delle opportunità che Orvieto offre, affrontato e risolto in tre anni un buco finanziario della nostra città pari a 10 milioni di euro. Chi non se la sente oggi di affrontarne e risolverne uno da un milione, lasciando così in mezzo a una strada creditori, lavoratori, abbonati e danneggiando un intero indotto che ruota intorno al Teatro Mancinelli, non avrà certo da vantarsene. [suggeriti]