di Valentino Saccà
ORVIETO – Chi l’ha detto che Orvieto non ama il cinema? Parlando di cinema non principalmente come settima arte ma come luogo di fruizione, la città di Orvieto fin dagli inizi del secolo scorso è stata un luogo molto attivo in questo senso. Ci porta alla riscoperta dell’Orvieto cinematografica un dovizioso e interessante libretto realizzato dal bibliofilo Aldo Lo Presti, e presentato lo scorso giovedì 28 novembre presso lo spazio CicloStile con il supporto della Libreria Arcimboldo che ha fornito all’autore diverso materiale di ricerca per realizzare il volumetto.
Orvieto al Cinema – dalle origini ai nostri giorni, questo i titolo del prezioso libretto di Lo Presti, una guida alla toponomastica dei luoghi cinematografici orvietani, i primi film proiettati o come era in uso chiamarli un tempo le film e alcuni piccoli casi di censura. Il primo film che creò scandalo a Orvieto fu “Il Fuoco” (1915) di Giovanni
Pastrone tratto dall’opera di Gabriele D’annunzio.
Il volumetto di Lo Presti racconta anche diversi aneddoti curiosi come il tentativo, mai portato a termine, di realizzare un cinema all’interno del Teatro Mancinelli, oppure la nascita del Super Cinema, uno dei luoghi di culto per la cinefilia locale.
Il testo non poteva non fare menzione dei film girati a Orvieto, come “Treno popolare” (1933) di Raffaello Matarazzo e “Vivere in pace” (1947) di Luigi Zampa, girato per la maggior parte a Rocca Ripesena.