di Gisella Carullo blogger di @ognilibrounviaggio
Il personaggio di Valentina fu creato da Guido Crepax alla metà degli anni ’60, sulle pagine della rivista che all’epoca era una dalle più apprezzate e interessanti d’Italia: Linus. Il personaggio venne impiegato anche in ambito pubblicitario, nel 1973 divenne protagonista di un lungometraggio cinematografico e nel 1989 di una serie televisiva; la serie a fumetti è stata pubblicata anche all’estero. Il fumetto ha un taglio cinematografico, spesso onirico, ed è ricco di citazioni che spaziano dalla storia, all’arte, al fumetto stesso. Nelle trame, reale e immaginario spesso si fondono o si confondono senza una chiara distinzione. Valentina Rosselli è una fotografa con problemi realistici (in particolare l’anoressia: nella sua adolescenza appare patologicamente magra), che si mescolano a incubi e deliri immaginari e folli (psicoanalisi, mostri, sogni e allucinazioni).
È spesso raffigurata nuda, a volte sensuale, quasi sempre in contesti feticisti. Una giovane ragazza con un look un po’ démodé, che si richiamava, a quello degli anni ’20. Donna spregiudicata e curiosa vive avventure nel suo mondo onirico con Philip, il suo fidanzato, un compagno discreto e comprensivo. È uno dei pochi personaggi della storia del fumetto italiano di cui si conosce tutto, compresa la sua carta d’identità: è nata il giorno di Natale del 1942 (come Luisa, la moglie di Crepax) e cresce e invecchia come una persona reale. I tratti fisici del personaggio sono ispirati all’attrice statunitense Louise Brooks che negli anni venti conquistò il mondo cinematografico atteggiandosi a donna fatale nell’interpretazione del personaggio di Lulù.
In un episodio dedicato alla sua infanzia, Valentina rivela che ha assunto il look di Lulù alla fine della sua adolescenza, ispirandosi a un film con la Brooks, Il vaso di Pandora (film muto del 1928 di Pabst). In questo fumetto, i lettori non si trovavano davanti ad un’avventura tradizionale in cui l’eroe doveva risolvere un problema e lottare contro vari antagonisti, ma ad una sorta di viaggio nell’inconscio. La prima particolarità che balza agli occhi quando si parla di Valentina è che si tratta di un personaggio molto poco “fumettistico“. Quando ci si approccia a questa forma di letteratura disegnata, infatti, si è abituati a trovarsi davanti a personaggi che non invecchiano, che hanno un’età indefinita, che a volte non hanno neppure il cognome. Non devono guadagnarsi da vivere, non devono fare tutte quelle piccole cose che la gente normale invece fa. Valentina invece da questo punto di vista è un personaggio fin troppo realistico, nonostante viva molte delle sue avventure in una dimensione onirica. Man mano che passa il tempo nel mondo reale, passa quindi il tempo anche nella dimensione di Valentina e la protagonista invecchia. Ma è un invecchiamento rallentato: Crepax infatti la fa crescere ma non la fa certo invecchiare, anche perché altrimenti nelle ultime avventure avrebbe dovuto avere circa 50 anni. Valentina è un modello di donna libero che non teme la sua sessualità, non la vincola a sensi di colpa dettati da pregiudizi e stereotipi culturali. Donna forte e fragilissima, incapace di rinunciare alla sua indipendenza e al suo mondo interiore; anche per questo Valentina è il ritratto di un’epoca, oltre che il frutto del genio creativo di un uomo. Rappresenta una delle icone femminili più affascinanti della storia del fumetto italiano.
@ognilibrounviaggio è una bookblogger attiva su Instagram. Collabora con autori e case editrici, ama leggere e recensire. La troveremo su LibroSì Lab ogni 15 giorni nella rubrica dedicata a fumetti, anime, manga.