SPOLETO – La Libera Caccia dell’Umbria accoglie con soddisfazione l’approvazione dell’ordine del giorno (primo firmatario il consigliere Marcello Rigucci) con il quale la Provincia di Perugia chiede alla Regione Umbria di annullare tutte le sanzioni (multe e sequestri di armi) effettuate dalle guardie ambientali venatorie volontarie che non risultavano, al momento del controllo, in possesso del decreto della Provincia stessa e che erano quindi senza titolo.
La Provincia intima inoltre di annullare anche i verbali comminati da un dirigente del Wwf di Perugia, prima del 2 ottobre 2018, data in cui la Provincia di Perugia gli aveva rilasciato il decreto dopo gli esposti e le diffide presentati dalla Libera Caccia e dopo che il caso era stato portato all’attenzione del Consiglio e della Giunta regionale.
“L’ultima sentenza della Cassazione, data 7 maggio 2019 – ha commentato il presidente della Libera Caccia dell’Umbria, Lando Loretoni – ha sancito quanto da noi sostenuto ormai da quasi due anni e cioè che le guardie ambientali volontarie prive di decreto provinciale possono svolgere funzioni di polizia giudiziaria esclusivamente con riferimento alla tutela degli animali da affezione e comunque solo laddove ci siano convenzioni con gli Enti preposti. Risultano conseguentemente illegittime le sanzioni comminate ai cacciatori da chi non ha titolo per fare multe, così come sequestri di fucili e cartucce“.
“Tutto questo – ha concluso Lando Loretoni – con i nostri legali lo avevamo evidenziato ai funzionari competenti, oltre che alle persone interessate, chiedendo di far cessare i soprusi e di annullare tutti i verbali. Ma per difendere i cacciatori ingiustamente puniti siamo stati costretti a dar loro assistenza legale per fare ricorsi. Ora finalmente anche le Istituzioni sembrano intenzionate a ripristinare la legalità”.
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