ORVIETO – Settembre è il mese mondiale dell’Alzheimer ed il prossimo sabato 21 settembre è la 26A giornata mondiale celebrativa, istituita nel 1994 dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) e dall’Alzheimer’s Disease International (ADI) a testimonianza della crescita di un movimento a livello internazionale che vuole creare una coscienza pubblica sugli enormi problemi provocati da questa malattia e che ogni anno riunisce in tutto il mondo malati, familiari e associazioni Alzheimer.
In tale occasione, organizzata da Alzheimer Italia / sezione di Orvieto, dalla Fondazione Gabriella Liuti Sabato 21 settembre 2019 in Piazza del Duomo e Piazza Cahen si svolgerà la manifestazione intitolata “Alzheimer Fest Orvieto”. Evento che gode del patrocinio di: Regione Umbria, Comune di Orvieto, USL Umbria2, Università degli Studi di Perugia e SINdem Associazione Autonoma aderente alla SIN per le Demenze.
L’Alzheimer Fest è una Festa itinerante, nata nel 2017 a Gavirate, sul lago di Varese e quest’anno è partita dal Trentino, ha fatto tappa a Gavirate il 31 agosto/1 settembre per giungere ad Orvieto il 21 settembre con un programma ricco di laboratori e incontri. Un progetto che coinvolge le principali organizzazioni sanitario assistenziali della zona sociale n. 12 di Orvieto insieme ad altre residenze protette di Perugia, Todi e Terni.
L’evento ha una finalità sociale di grande importanza e vuole coinvolgere persone con forme di demenza, familiari, realtà sanitarie assistenziali, medici, operatori dei settore ed artisti con l’obiettivo di sensibilizzare la società sui bisogni dei malati di Alzheimer o delle persone che hanno altre forme di demenza, e su quelli dei loro familiari, fornendo a tutti loro un adeguato supporto.
“La nostra città è lieta di ospitare questa lodevole iniziativa che rappresenta l’occasione per sensibilizzare la comunità sulle problematiche che le famiglie devono affrontare quando un loro caro viene colpito dall’Alzheimer o da altre forme di demenza” afferma il Sindaco di Orvieto, Roberta Tardani che aggiunge: “sono malattie che hanno enormi ricadute sociali ed economiche perché oltre ad avere una forte incidenza sui costi a carico del sistema sociosanitario hanno un pesante risvolto sull’economia e sulla serenità delle famiglie coinvolte. Come Istituzioni pertanto ci poniamo la grande sfida di favorire la nascita di nuovi servizi rivolti alla prevenzione e all’assistenza”.
“L’Alzheimer – sottolinea l’assessore con delega alle Politiche Sociali e Servizi Sociali, Angela Maria Sartini – è purtroppo la principale causa di demenza nell’anziano ed ha un esordio insidioso che può presentarsi precocemente con dei disturbi di memoria lentamente ingravescenti fino ad arrivare a compromettere lo svolgimento della vita quotidiana e della vita di relazione con gli altri. La mancanza di terapie risolutive costituisce uno dei principali problemi socio-sanitari dei nostri tempi ed alimenta un senso di dolorosa rassegnazione da parte dei familiari che si sentono impotenti di fronte al lento e progressivo deterioramento cognitivo del proprio caro.
Indubbiamente, una diagnosi precoce e il seguente trattamento tempestivo aiuterebbero rispetto alla progressione della malattia. Altri fattori quali il grado di perdita di autonomia, la personalità, le risorse interne e il contesto sociale possono contribuire a regolare il livello di benessere e di malessere del malato.
E’ molto importante che la comunità sia sensibilizzata rispetto ad una patologia abbastanza diffusa ma poco conosciuta, promuovendo iniziative sociali che migliorino la qualità di vita dei nostri anziani e delle loro famiglie, ed educhino ad un approccio più consapevole ed accogliente nei confronti di patologie invalidanti che possono fare parte del ciclo della vita umana. Ben vengano quindi iniziative come l’Alzheimer Fest che aiutano a sfatare il pregiudizio sociale sull’anziano che presenta delle disabilità, che mettono l’accento sulle capacità preservate piuttosto che su quelle perdute, e che lo considerano persona meritevole di attenzioni, soggetto attivo piuttosto che oggetto passivo di cure, che informano e coinvolgono al di fuori dei luoghi e degli spazi della istituzionalizzazione.”