“Prendiamo atto con rammarico del parere tecnico favorevole espresso dal Ministro dell’Ambiente rispetto alla realizzazione dell’impianto geotermico sulla Piana dell’Alfina”. E’ l’intervento congiunto dei parlamentari della Lega, il segretario regionale Virginio Caparvi, Luca Briziarelli (capogruppo Lega in Commissione Ambiente), Barbara Saltamartini (Commissario Lega Terni), Donatelli Tesei, Riccardo Augusto Marchetti e Simone Pillon.
“In questi anni come Lega ci siamo battuti per sostenere le amministrazioni locali, le associazioni e le comunità della Piana dell’Alfina preoccupate per il futuro del territorio – proseguono gli esponenti leghisti che ripercorrono le tappe più significative della vicenda – La prima richiesta di realizzazione di un impianto geotermico risale al 2011 e aveva visto un parere favorevole da parte della Commissione VIA (valutazione impatto ambientale) nel 2014. Già dal 2015 la Lega aveva raccolto le preoccupazioni del territorio e presentato una mozione in Consiglio Regionale chiedendo alla Giunta di opporsi a tale realizzazione. Atto che è stato approvato all’unanimità, ma che concretamente non ha avuto seguito.
Non ci siamo arresi e abbiamo continuato a seguire la vicenda, arrivando nel 2018 all’incontro ufficiale fra i sindaci e associazioni del territorio con il sottosegretario al Ministero dell’Ambiente della Lega, Vannia Gava, a seguito del quale abbiamo chiesto ufficialmente che il Consiglio dei Ministri verificasse la correttezza della procedura. Cosa che è avvenuta in questi mesi.
L’unico rammarico che rimane – proseguono i Parlamentari della Lega – è che la Regione non abbia mai preso una posizione contraria, chiara e netta, alla realizzazione dell’impianto e nella seduta del Consiglio dei Ministri l’assessore Bartolini si sia trincerato dietro all’impossibilità di esprimere un parere positivo o negativo poiché la Regione Umbria è in ordinaria amministrazione. Sarebbe bastato manifestare prima la propria posizione.
Continueremo a batterci per la tutela del delicatissimo ambiente dell’Alfina, tenuto conto anche della forte preoccupazione che desta il mancato accoglimento da parte del Tar del ricorso delle Associazioni ambientaliste contro la decisione di ampliamento della discarica Le Crete. Crediamo che il futuro di un territorio come quello di Orvieto e del suo comprensorio, debba essere quello della tutela e valorizzazione dell’ambiente, dei prodotti enogastronomici e del turismo, caratteristiche che sono, a nostro giudizio, incompatibili con impianti e strutture che potenzialmente potrebbero mettere a rischio ambiente e tutela del paesaggio”.