di Luigi Menta
Con la presente comunico all’elettorato orvietano per tramite dei mezzi di comunicazione le mie dimissioni dalle cariche di Presidente e di Portavoce dell’Associazione Politica Orvieto 19 TO 24. Sono spinto a questa decisione irrevocabile e insospendibile da diverse concause tra cui la mia inadeguatezza a un ruolo che non può essere onorifico – specialmente dopo le elezioni e quindi l’evidenza del mio scarso peso elettorale – e la mia lontananza fisica da Orvieto, in quanto residente in altra regione. Orvieto 19 TO 24 ha in atto al suo interno un processo di consolidamento che non posso assolutamente essere io a guidare, nonostante i miei ormai numerosi tentativi, e che è vitale per mantenere l’elevato livello di democrazia che l’elettorato orvietano ha potuto ottenere e godere nelle ultime elezioni comunali.
Questo processo di consolidamento sta passando attraverso una ridefinizione del nostro Statuto e anche degli Organi Direttivi, e ha una prima conferma nell’elevato numero di richieste di adesione (15 euro annue, con il divieto di essere iscritti ad altri partiti) tale per cui già a un primo esame non mi sento in grado di essere io a rispondere ad esse affermativamente o meno. Si apre quindi in queste settimane un dibattito interno a Orvieto 19 TO 24, che deve essere in grado di individuare personalità certamente più capaci di me nell’intendere e proporre tutto ciò che è cosa pubblica e miglioramento della cosa pubblica.
La stella polare della nostra Associazione rimane la Carta Costituzionale e il riconoscimento che i Padri Costituenti fecero all’identità e alla libertà dell’Italia, quando scrissero che esse sono fondate sul lavoro. Quando il lavoro manca, sorgono campanilismi e rendite di posizione, il livello dei diritti umani e del senso civico collettivo scende pericolosamente, e quel che è peggio ognuno di noi smette di essere – italianamente – creativo.
Quando il lavoro manca, l’Italia semplicemente smette di esistere. Orvieto 19 TO 24, nel suo piccolo, sta agendo con sincero attaccamento per la difesa dei valori democratici e partecipativi, conscia che Orvieto non è la più piccola remota e dimenticata città del Paese, e avendo in mente un nuovo appuntamento con l’elettorato orvietano e umbro, le Elezioni Regionali.
Inoltre, ognuno dei 25 punti della nostra passata campagna elettorale sarà un evento in calendario nei prossimi mesi, affinché la cittadinanza possa approfondire ogni tematica che abbiamo toccato.
Noi non ci sentiamo nemmeno estranei al dibattito nazionale sulla necessità e l’emergenza di una Cosa, per usare un termine del settore di qualche lustro fa, che sia “di centro ma guardando a sinistra”. A questo dibattito che mette in scena a vario titolo esponenti di un europeismo liberale (Calenda in questi giorni, +Europa, le correnti PD Ritorno al Futuro e Sempre Avanti) Orvieto 19 TO 24 si presenta già con il conforto di una sua idea di europeismo adulto, capace di difendere più di quanto è stato fatto l’interesse nazionale specie in campo occupazionale, e di spostare il terreno delle riforme dall’Italia all’Europa, oggi troppo renana. Così come ci accompagna un liberalismo scevro da tentazioni liberiste, ostile a quel capitalismo di relazione che punta al monopolio e alla produzione di povertà diffusa, con tutti i mali ottocenteschi che sappiamo. Abbiamo, in una sorta di pantheon di eroi laici che cominciamo collettivamente ad aver chiara e netta, stelle polari come Calamandrei, Gobetti e i fratelli Rosselli.
Ma abbiamo soprattutto nel cuore tutti gli imprenditori che ogni anno si suicidano a decine per quei motivi – sconosciuti altrove! – fiscali e burocratici che il Leviatano italiano ha saputo mettere in piedi. Sappiamo bene la sofferenza lavorativa degli autonomi, e il loro disperato speranzoso sentirsi ogni mattina in cerca di nuova occupazione, di nuovi clienti, di nuove idee. Siamo consapevoli che l’eccesso di domanda di lavoro, a Orvieto e altrove, deve essere culturalmente RIFORMATO in nuova offerta. Ai miei compagni di viaggio i migliori auguri, sapendo che una nave varata da poche settimane non può rimanere in porto ma deve saper cogliere nuove sfide, assecondando la sua natura di rompiflutti e di salvezza nelle tempeste.
Agli operatori della comunicazione il mio pensiero: vi sono grato per aver ascoltato e soprattutto interpretato con spirito critico una voce in più nella realtà politica della Città Multiforme che amiamo. Alla nuova Giunta Comunale, infine, l’augurio di un buon lavoro per il Lavoro. Orvieto 19 TO 24 sarà sentinella in Consiglio dei valori della democrazia liberale, su cui solleciteremo l’Amministrazione Tardani: una forza politica orientata alla promozione di creazione di lavoro e ricchezza nell’economia reale di una Città che ha tantissimo da dire e da dare al Paese nel futuro immediato.
Da oggi stesso, Terra di Lavoro.