ORVIETO – Si arricchisce di nuovi particolari la triste storia di Laura Chirica, la ragazza moldava ma residente a Montecchio che il 14 febbraio 2017 precipitò, perdendo la vita, da un palazzo di Roma. A finire sotto processo, per detenzione ai fini di spaccio di stupefacenti aggravata dalla minore età, un ragazzo 17enne di Montefiascone accusato di aver ceduto dell’hashish alla ragazza in cambio della somma di 750 euro.
Il caso, che all’epoca dei fatti sconvolse un’intera comunità, era stato archiviato come suicidio nonostante l’opposizione della famiglia che ne ha interessato anche la trasmissione televisiva Chi l’ha Visto? Da qui, la riapertura delle indagini. Troppi dubbi sulla dinamica dei fatti hanno infatti portato gli inquirenti a riprendere il caso. Molti i lati oscuri: cosa ci faceva Laura in quel maledetto palazzo? E, soprattutto, chi conosceva che abitava lì?
Nell’udienda di mercoledì 3 luglio dovevano essere ascoltati due poliziotti del commissariato di Orvieto ma, per un vizio di notifica e per l’impedimento degli agenti, il processo è stato aggiornato all’8 gennaio 2020. Il fatto risale a febbraio di due anni fa. Laura Chirica aveva preso un treno diretto a Roma dalla stazione di Orvieto. Poco dopo èprecipitò dal settimo piano di un palazzo di via Agrigento, in zona Bologna. Un piano dove, secondo il portiere, ci sarebbe stato un appartamento affittato a delle studentesse. Secondo la ricostruzione la 17enne sarebbe stata un corriere della droga, utilizzata come tramite dello spaccio di hashish. Nel corso delle indagini, un amico della ragazza ha fatto il nome di un uomo che avrebbe dovuto incontrare Laura. Raggiunto dalle telecamere di “Chi l’ha visto?”, l’uomo andò su tutte le furie, negando qualsivoglia responsabilità.