Non c’è più antico rimedio che quello di sopperire alle proprie inadempienze incolpando qualcuno al di fuori dell’interessato. E’ quello che succede in politica quando, privi di una risposta accurata e supportata, si trova il colpevole della inadempienza in “chi c’era prima”. Ed è quello che sta accadendo sulla questione della funicolare e che si evince dalla risposta fornita dal sindaco, interrogata dalla consiliera Martina Mescolini (PD) per conoscere gli atti difensivi depositati per costituirsi in giudizio e la linea che si intende perseguire da parte dell’Amministrazione Comunale.
Il sindaco ha di fatto evitato di rispondere nel merito a quanto chiesto, riportando solo l’intenzionalità dell’attuale amministrazione di riprendere in house la gestione della funicolare ma di fatto screditando il lavoro fin qui fatto in tal senso perché definito “affrettato”. Ci chiediamo allora come un atto avventato possa essere suffragato da una lunga istruttoria per verificarne la fattibilità, e conseguentemente accolto e controfirmato dai dirigenti prevedendone una voce a bilancio.
La questione della gestione della funicolare era già stata dibattuta diverse volte durante la precedente consiliatura e condivisa da tutti, in ultima battuta proprio in occasione della seduta del 18 aprile quando è stato portato in approvazione il bilancio previsionale 2019/2021.
Inoltre, è da sottolineare che l’assessore competente era già stato assessore con le stesse deleghe durante l’amministrazione Concina così come il Sindaco. Entrambi presenti anche nella precedente consiliatura. Pertanto il tempo a loro disposizione per definire una linea per difendere gli interessi del Comune in sede di TAR ci sarebbe stato. Anche per proporre degli incontri con l’attuale gestore BUS Italia, se le intenzioni mostrate pubblicamente fossero realmente sostenute dalla volontà di acquisire competenze a riguardo. Questo avrebbe forse garantito che di fronte al TAR si sarebbero potuti prendere in considerazioni anche i “danni gravi ed irreparabili” che la sospensione avrebbe determinato nei confronti del bilancio dell’ente per i mancati introiti provenienti da un bene che appartiene al Comune e il cui utilizzo genera risorse che dovrebbero essere messe al servizio della collettività che di tale bene detiene la proprietà.
Ciò non toglie però che quando la politica sceglie di intraprendere una strada dovrebbe farlo con coraggio e determinazione. Ingredienti indispensabili per poter andare nel dettaglio delle questioni affrontandole con serietà e senza approssimazione. Sono stati questi gli ingredienti che hanno permesso alla precedente amministrazione di portare avanti cause amministrative i cui adempimenti presso gli organi di giustizia avrebbero provocato molti più svantaggi di bilancio di quello preventivato per la funicolare di 170mila euro che, grazie ad una strategia ben definita portavano ad accantonare cifre come 300mila euro, in tempi di pre-dissesto. Ci riferiamo, per esempio, al ricorso al Consiglio di Stato contro il Terzo Calanco, al ricorso contro le Poste per mantenere gli uffici postali di Sugano o al ricorso per la sistemazione del sistema parcheggi e altro ancora. Non accetteremo mai dunque che per mancanze di vario genere, da ricercare all’interno di questa “orgogliosa” maggioranza, si cerchino scuse e colpe di altri. Non perché ci sentiremo offesi, ma perché ledono le possibilità di sviluppo della nostra città. [suggeriti]