Dal 10 luglio ad oggi sono stati circa una ventina gli incendi boschivi nella nostra Regione. Gualdo Tadino località Rasina, località Vitellino di Castiglion del Lago, località Schifanonia tra Narni e Calvi dell’Umbria, Montemartano Spoleto, Sangiacomo, località Foligno. Nella giornata di lunedì 22 luglio solo nell’Orvietano sono stati 2 gli incendi che hanno interessato i comuni di Castelviscardo e Castelgiorgio quest’ultimo ai confini con il Lazio dove ha operato un elicottero della Protezione Civile Regionale con il supporto dei volontari di Acquapendente San Lorenzo Nuovo, Bolsena, formati e abilitati per l’intervento AIB.
La Regione Umbria ha volontari di protezione civile con corsi di formazione tenuti da vigili del fuoco e corpo forestale ma impossibilitati ad svolgere funzioni come i colleghi del Lazio perché in attesa da anni di visite abilitative per il supporto e le operazioni di bonifica degli incendi, bloccati per le procedure burocratiche delle ASL che asserisce di non avere medici sufficienti per effettuare le visite e chiedendo impropriamente ai volontari di pagare il costo del Servizio. In Umbria sono circa 40 i moduli antincendio del volontariato, alcune botti per il trasporto acqua, furgoni per il vettovagliamento a supporto degli operatori, totalmente sotto utilizzati. La stessa convenzione, stipulata tra Regione Umbria e V.F., prevede solo 3 squadre antincendio in tutto il territorio regionale, Perugia, Spoleto, Terni. Si pensi rispetto ai vari territori cosa significhi, se i distaccamenti dei vigili del fuoco delle varie zone fossero impegnati in altri interventi operativi e si dovesse attendere, come già accaduto, l’arrivo di squadre da sedi lontane, spesso con scarsa conoscenza del territorio. Per questo ancora più prezioso potrebbe essere il ruolo dei volontari locali.
La Regione Umbria e l’unica Regione ad affidare il compito della lotta AIB all’assessorato all’agricoltura e non alla protezione civile. Spesso, oltre ai Vigili del Fuoco, solo grazie alle squadre dell’Agenzia Forestale Regionale ed ai Sindaci, che autonomamente, assumendosi direttamente responsabilità quali autorità di Protezione Civile attivano i propri Gruppi Comunali o le Associazioni, si sta evitando un disastro annunciato.
Oggi è necessario mettere in campo tutte le forze disponibili, rispettando ruoli e funzioni, dalla catena di comando, alla direzione tecnica delle operazioni, ma è certo che non si può assistere ulteriormente a centinaia di miglia di ettari in fumo del nostro patrimonio boschivo ambientale e animale. Come Consulta denunciamo alle autorità competenti e alla stampa, se a fronte dell’acquisto con soldi pubblici di pick-up e moduli antincendio per queste attrezzature poi non utilizzate non si riscontri un danno erariale. Sulla visite mediche chiederemo agli organi sanitari competenti di fornirci l’elenco delle disponibilità dei medici delle ASL nei vari distretti. Oppure attivare una convenzione con Laboratori esterni. I Volontari come sempre danno la loro disponibilità. Ma è ora di richiamare tutti alle proprie responsabilità, sapendo che il codice civile italiano chiama tutti i cittadini alla difesa del proprio territorio e al soccorso in caso di necessità e ad operare al di la’ delle norme e procedure previste.
Giuliano Santelli, presidente della Consulta del Volontario di Protezione Civile [suggeriti]