di Massimo Gnagnarini ex assessore bilancio comune di orvieto
Lunedì 22 luglio il nuovo consiglio comunale discuterà sul primo atto formale di programmazione dell’attività amministrativa nei prossimi cinque anni a Orvieto, ovvero delle Linee Programmatiche presentate dal Sindaco Roberta Tardani. Nel prendere visione del documento ho apprezzato alcuni spunti che si vorrebbero innovativi e di meno la genericità con la quale, sotto i vari profili finanziari, legali e organizzativi, si intenderebbe procedere.
Ma il punto non è questo.
Ciò che deve preoccupare è l’assenza di riferimenti puntuali a questioni strategiche e attuali che sono sotto gli occhi di tutti:
Il programmato passaggio all’Auri dei servizi di riscossione e di tariffazione della gestione dei rifiuti urbani è una roba che andrebbe evitata ad ogni costo. Il risultati che si produrrebbero sarebbero simili a quelli della passata privatizzazione della gestione degli acquedotti alla SII. In altre parole maggiori costi per gli utenti, call center al posto degli uffici comunali per il disbrigo delle pratiche e penalizzazione del bilancio comunale in termini di costi del personale non più recuperabili.
La necessaria ricognizione e implementazione dei progetti relativi alle Aree Interne per un valore di oltre 11.500.000 Euro che vede il Comune di Orvieto capofila.
La partita della Funicolare che và chiusa nei confronti di Umbria Mobilità superando l’ultimo miglio di una diatriba iniziata cinque anni fa e solo ora arricchitasi di improbabili contenziosi giudiziari. Intanto si pensi a definire i contorni della nuova gestione da dare in appalto rilanciando l’unicità e l’omogeneità del sistema di mobilità orvietano e salvaguardando gli introiti stimati per il Comune pari a 150.000 euro nel 2019 e 500.000 euro a regime negli anni successivi.
Un Piano delle assunzioni e delle figure professionali da reperire in funzione del modello di Comune che si vuole adottare e in virtù dei circa 60 pensionamenti previsti nel prossimo quinquennio degli attuali 150 dipendenti.
L’utilizzo del “tesoretto” ricevuto in eredità dalla passata amministrazione consistente in :
1.047.000 Euro di minori accantonamenti e quindi di denaro da spendere per il 2019 e altrettanti per ognuno dei successivi esercizi 2020/2021/2022/2023 per un totale di 5.235.000 Euro liberati attraverso l’uscita anticipata dalla procedura di pre-dissesto del Comune sancita dalla Corte dei Conti con deliberazione n. 65 del 18 aprile 2018.
2.000.000 di Euro accantonati negli ultimi sei anni per il rischio Swap e da negoziare dopo la vittoria giudiziaria in primo grado con BNL scegliendo ovviamente di seguire una transazione giudiziale e men che meno privata.
1.500.000 Euro di maggiori entrate strutturali annue per effetto della migliore gestione economica del Pozzo, dei Parcheggi e di altri beni culturali.
Quanto alle tematiche da sviluppare indicate dal Sindaco e che costituiscono l’ossatura del suo Programma amministrativo , almeno per quelle che hanno un impatto finanziario diretto, vale qui ricordare gli attuali e analoghi stanziamenti strutturali al netto degli investimenti come rinvenimenti dalla passata consigliata:
SVILUPPO ECONOMICO 178.000 Euro
TURISMO E CULTURA 1.589.000 Euro
SICUREZZA 837.000 Euro
AMBIENTE 4.748.000 Euro
SPORT 165.000 Euro
POLITICHE SOCIALI 3.870.000 Euro
TRASPORTI 1.646.000 Euro
Occorrerà attendere a fine anno la redazione del primo bilancio di previsione, quello del 2020, per verificare cosa si vuole muovere, tagliare o incrementare delle cifre suddette per apprezzare un cambiamento così come annunciato.