È forse il modo più subdolo e doloroso per conquistare il cuore di una donna. Si tratta delle truffe sentimentali on line, un nuovo fenomeno nato e diffusosi con l’avvento dei social network che diventano luogo d’incontro di sedicenti playboy innamorati pronti a tutto pur di conquistarsi l’amore della sprovveduta di turno. E sono proprio le donne a essere maggiormente circuìte dai falsi corteggiatori sui social.
E’ la fotografia scattata dal Servizio polizia postale e delle comunicazioni che analizza il fenomeno da tempo: su 380 casi analizzati dal 2016 al maggio 2019, 279 riguardano donne e solo 101 uomini. E se l’età delle vittime si aggira tra i 40 e i 60 anni, a rimanerne coinvolte, a differenza di quanto si possa credere, è una casistica eterogenea che comprende casalinghe, psicologhe, insegnanti, imprenditrici e, quindi, anche chi avrebbe avuto tutti gli strumenti per capire in quale situazione pericolosa stesse andando a finire.
Ma la percentuale di quante denunciano è ancora molto bassa, la maggior parte delle truffate si vergogna di raccontare di aver creduto all’amore nato su facebook e di averci pure rimesso soldi. “La predisposizione d’animo di queste donne è la loro maggiore fragilità – osservano gli esperti della polizia postale – sperano di poter ricostruire una vita sentimentale e scacciare la solitudine”. Il modus operandi è sempre lo stesso.
Tutto ha inizio con la richiesta di amicizia da parte di uomini apparentemente molto avvenenti che si presentano come militari in servizio in Paesi territori di guerra che fanno credere alle vittime di essere single, vedovi o separati. Le foto solitamente sono rubate dal web e i profili costruiti presentando situazioni verosimili: da qui iniziano i primi scambi di messaggi che si intensificano nel tempo arricchendosi di particolari sempre più intimi sulla propria vita.
La maggior parte dei paesi da cui provengono i messaggi si trovano in Africa: Nigeria, Ghana, Costa d’Avorio. Dopo aver instaurato questo intenso rapporto di amicizia virtuale, chiaramente falso, i truffatori cominciano a chiedere denaro (tramite bonifici bancari all’estero), accampando una serie di motivazioni fantasiose come gravi motivi di salute o la possibilità di raggiungere la vittima per incontrarla e anche per riuscire a comprare una casa dove vivere insieme.
Purtroppo le persone coinvolte spesso aspettano molto tempo prima di denunciare, perché devono ammettere prima con se stesse di essere state ingannate. Un passaggio emotivo difficile per chiunque, senza contare la vergogna di dover poi confidare a qualcun altro, che può essere un amico o la polizia, la propria situazione.
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