CASTEL GIORGIO – Il sindaco di Castel Giorgio Andrea Garbini, in vista della convocazione del Consiglio dei Ministri fissata per il mercoledì 31 luglio, ha inviato al Governo una lettera in cui invita a “respingere il progetto” dell’impianto geotermico che si dovrebbe realizzare sull’Alfina. La posizione del primo cittadino è netta e si sostanzia nella richiesta “a salvaguardia della cittadinanza, di respingere il progetto – scrive – tenendo conto della non intesa della Regione Umbria, dei pareri contrari della Regione Lazio e delle amministrazioni della zona, o comunque di sospendere ogni procedimento attuale, in quanto fondato sulle valutazioni capziose della attuale Commissione VIA, e di procedere in tal caso ad una nuova Valutazione di Impatto Ambientale da affidare ovviamente ad una nuova Commissione priva delle pesanti criticità di quella attuale”.
Garbini ha poi annunciato di aver attivato i legali “per intraprendere azioni nei confronti degli uffici e funzionari preposti alle valutazioni del progetto geotermico denominato “Geotermia Castel Giorgio”. Il sindaco, in un passaggio nella missiva, punta il dito, in particolare, contro la Commissione VIA che ha due volte – nel maggio e nel luglio 2019 – confermato il parere positivo n.1641 del 31.10.2014, emanato con decreto VIA positivo n 59 del 3.4.2015.
“Come si può ancora dare credibilità ad una commissione Via il cui Presidente di allora ed attuale è stato consulente privato della Società ITW&LKW proponente il progetto – scrive – anche mentre svolgeva le funzioni di Presidente della Commissione Via.
Oltre questo scandaloso e manipolatorio comportamento della Commissione Via, in relazione al quale ricorreremo in tutte le sedi, va anche segnalato che non si capisce perché, proprio appoggiandosi sulle dubbie valutazioni di una commissione Via infarcita di denunce penali e di conflitti di interesse, si voglia a tutti i costi procedere ad autorizzare un impianto al quale si oppongono con fondatissimi argomenti politici, economici, sociali e scientifici, tutti i comuni di una vasta zona, la Regione Umbria e la Regione Lazio con ufficiali pareri degli organi tecnici della Regione che paventano un serissimo rischio di inquinamento del lago di Bolsena”.
“Alla commissione VIA è stato chiesto un parere in relazione ai nuovi fatti sismici – aggiunge Garbini – ed è stata fornita una risposta capziosa e deviante, ma doveva essere chiesto anche un parere in relazione ad altri rilevanti fatti nuovi emersi in questi anni e portati a conoscenza del Dipartimento DICA della Presidenza del Consiglio: come l’allarmata recente relazione tecnica della Regione Lazio sul possibile avvelenamento del lago di Bolsena, e la recente scoperta che i pozzi dell’impianto previsto finiscono per perforare in zone soggette a vincolo paesaggistico. Una nuova e diversa commissione, indipendente, estranea a collaborazioni e cointeressenze con la società proponente, potrebbe certamente rendersi conto della realtà dei fatti, da anni travisata da questa commissione VIA a danno dei nostri cittadini”. “Il vero problema che questa Amministrazione ha il dovere di sollevare – puntualizza il primo cittadino – è che non stiamo parlando solamente di pratiche burocratiche da accelerare o meno: qui è in gioco la salute dei cittadini, la sicurezza dei loro beni e delle loro attività economiche, l’integrità di un territorio, della sua terra, delle sue acque e della sua aria. Della quale questa Amministrazione, ma anche questo Governo nazionale sono responsabili”. [suggeriti]