di Franco Raimondo Barbabella
Intervengo non per pignoleria ma per un giudizio politico di verità. Su OrvietoSi di oggi leggo un’intervista al commissario regionale PD Walter Verini in cui tra l’altro si afferma quanto appresso: “E’ vero, Germani ha ottenuto un risultato dal quale c’è speranza per ripartire, il distacco con la destra non è così ampio come ci si sarebbe potuti attendere. Penso alle divisioni interne, alla decisione del professor Barbabella di correre da solo, alle inchieste di Perugia concomitanti l’inizio della campagna elettorale…Eppure il PD ad Orvieto ha combattuto ad armi pari con una Lega che è straripante, inutile negarlo, nei voti alle liste in consiglio comunale il partito non è troppo distante da quello di Salvini”.
Stimo Walter Verini, persona seria e competente che conosco da tempo. Anche per questo mi permetto di fargli notare che aver buttato là in quel contesto quella frase, “la decisione del prof Barbabella di correre da solo”, conferisce ad essa un significato ambiguo che la trasforma di fatto in uno degli elementi che hanno fatto vincere il centrodestra, in realtà la Lega, anche ad Orvieto. Se questo è il significato che Verini ha voluto dare alla mia iniziativa commette un errore di valutazione che non aiuta nemmeno il dibattito interno al PD.
La verità è semplice, ed è che il PD orvietano per sue ragioni interne, una volta acquisito il risultato del primo turno, ha deciso di spingere Germani, che ha accettato, al rifiuto dell’apparentamento. Non dico che era scontato che l’apparentamento ci avrebbe portati alla vittoria, ma di sicuro ci avrebbe consentito di contenderla sul serio al centrodestra egemonizzato dalla Lega. Invece, come è accaduto tante volte al Pd anche in altre situazioni, con alta probabilità è prevalso un modo di ragionare suppergiù di questo tenore: meglio soli che dover sopportare alleati, e se non ce la facciamo pazienza, vincano pure i nostri avversari!
Questo modo di ragionare trasforma poi sempre gli amici potenziali in avversari. Ovviamente per scaricare le proprie responsabilità e salvarsi dalle proprie carenze. È chiaro, è cosa umana cercare autoassoluzioni: ah, se Barbabella non ci fosse stato o se si fosse piegato alla nostra offerta di fare un patto separato; ah, se la Lega di Salvini non andasse così forte; ah, se non ci fossero le divisioni laceranti! Aspirazioni comprensibili, ma del tutto devianti. Mi permetto di affermare che sarà un gran bene per tutti se finalmente dopo decenni, non di mesi o di anni, si prenderà il toro per le corna e si esamineranno le cause di lungo periodo, culturali e politiche, che permettono a certi personaggi di condizionare la vita di un’intera comunità nella maggioranza dei casi anche senza un minimo di legittimazione popolare. Se si vuole ricominciare a ragionare io sono pronto, come sempre. Per me solo per gli interessi della collettività.