ORVIETO – Le spirali del DNA, il viaggio nel tempo, dimensioni che si intrecciano e interagiscono l’una con l’altra, in un continuo gioco di rimandi tra interno e esterno. Il progetto espositivo “We are all connected” di Marco Milia, scultore romano contemporaneo, in mostra dal 4 luglio prossimo, proietta il Vetrya Corporate Campus in una corrispondenza che per la prima volta coinvolge anche la sua architettura esterna.
Pensata espressamente per il Campus, l’installazione, curata da Davide Sarchioni, consiste in due opere, entrambe di grande impatto visivo. La prima, un agglomerato di cerchi di policarbonato, composto da più di 350 fasce circolari colorate, accostate e concatenate l’una all’altra, che ricordano le spirali del DNA, è posta all’esterno della struttura. La seconda, intitolata “No time, no space” e esposta all’interno, consiste in un tunnel composto da due coni che convergono simmetricamente al centro, realizzati anche questi con pannelli di policarbonato, che ricordano una macchina del tempo.
Il filo conduttore del progetto è il tema della condivisione e dei legami, a partire dal nome: “We are all connected” prende spunto da una delle celebri frasi dell’astrofisico e divulgatore scientifico statunitense Neil deGrasse Tyson: “Siamo tutti collegati; l’uno con l’altro, biologicamente. Alla terra, chimicamente. Al resto dell’universo, atomicamente”.