di Gabriele Marcheggiani
ORVIETO – “Per me è impossibile, e non voglio, dare indicazioni di voto ad altri, io do indicazioni solo alla mia coscienza. Ognuno si assumerà le proprie responsabilità”. Con questa dichiarazione perentoria che non lascia spazio ad interpretazioni, Franco Raimondo Barbabella sancisce la fine definitiva della trattativa politica intrapresa con Giuseppe Germani in vista del ballottaggio di domenica prossima.
Il professore, in una conferenza stampa convocata nella mattinata del 3 giugno, ha ricostruito brevemente le tappe della sua decennale esperienza politica a Orvieto e soprattutto quanto accaduto nei giorni scorsi, dopo l’esito delle votazioni del 26 maggio e del ballottaggio Germani – Tardani che ne è scaturito. Barbabella, dopo aver ringraziato i suoi oltre duemila elettori e la squadra compatta delle due liste civiche che l’hanno appoggiato, ha detto che fin da subito il primo a muoversi in vista del ballottaggio è stato Giuseppe Germani, il candidato sindaco arrivato secondo con un distacco di 1400 voti da Roberta Tardani.
“Il primo che si è mosso è stato il sindaco uscente con il quale abbiamo iniziato a ragionare sulla base del nostro programma politico, un programma che ha al centro il rapporto di Orvieto con la Regione Umbria, perché tutto passa da lì, è lì che si decide il futuro, anche della nostra città. Mentre il discorso andava avanti, si fa viva Roberta Tardani, la quale ribadisce che lei gli apparentamenti li fa solo con i cittadini”.
E qui Barbabella sembra togliersi un sassolino dalla scarpa nei confronti della candidata della destra e delle chiacchiere degli ultimi giorni: “Chi fa un invito normalmento è chi ti dice quello che pensa, non è che chi è invitato dice quello che pensa…io ti dico quello che penso dopo, non prima, casomai. Discorso chiuso, queste sono dinamiche tipicamente orvietane e dei social network con le quali non voglio avere niente a che fare”.
Viceversa, il discorso con il sindaco uscente è invece andato avanti, prosegue spedito Barbabella. “Il confronto è andato avanti finchè abbiamo capito che non c’era nessuna volontà di fare l’apparentamento. Attenzione, cerchiamo di capirci bene sulla differenza tra accordo e apparentamento: loro ci hanno proposto un accordo, noi volevamo un apparentamento. Cosa vuol dire apparentamento?
Vuol dire che c’è un progetto che si condivide in comune e che si vuole portare avanti in comune, perchè è un progetto che riguarda Orvieto e l’Umbria. A noi interessava solo questo, o si faceva si faceva l’apparentamento e quindi si condivideva il progetto politico comune oppure non se ne faceva niente. Io non voglio polemizzare con nessuno – prosegue il professore – vedremo come va a finire.
C’è anche chi, in questi giorni, si esercita in appelli antifascisti, li faccia pure a Germani e al PD, non certo a me, perchè sono loro che rifiutano, non siamo certo noi che rifiutiamo. Noi rifiutiamo le poltrone che ci sono state offerte, che è diverso, loro rifiutano il progetto politico e si assumeranno tutte le responsabilità”.
Dunque, Barbabella non intravede spazio a ulteriori sviluppi della situazione, lasciando piena libertà di voto a coloro che gli hanno dato fiducia al primo turno. Il professore non si sbilancia su quelli che erano i termini dell’ipotesi di accordo politico con Germani e rifiuta qualsiasi lettura della vicenda come un’implicita desistenza nei confronti di Roberta Tardani, malgrado anche le sue intenzioni.
Perchè, se è vero che il secondo turno sarà un’altra votazione nella quale entambi i candidati ripartiranno da zero a zero, nonostante la storia recente di Orvieto abbia insegnato che ogni risultato è sempre aperto, Roberta Tardani ha pur sempre 1400 voti di vantaggio e nella settimana che vedrà Matteo Salvini salire sulla Rupe, per Giuseppe Germani la partita da giocare è molto difficile.
I voti di Barbabella sarebbero serviti eccome al sindaco uscente, questo è lapalissiano, ma resta un dubbio che lo stesso professore non ha sciolto: come avrebbe presentato un accordo di apparentamento con Germani agli ex PD presenti nella lista “Orvieto 19 to 24”, persone che difficilmente avrebbero ingoiato questo rospo? Barbabella dunque ha giocato la sua partita sui programmi pretendendo un apparentamento anzichè un accordo vecchia maniera.
Il professore comunque non desiste e dopo essersi garantito lo scranno da consigliere comunale, chiunque vinca al ballottaggio, ha dato appuntamento agli orvietani anche dopo il termine del ballottaggio: “Il mio progetto va avanti, vedremo come, ma non ci fermiamo qui. Stiamo ragionando anche di un’eventuale partecipazione alle prossime, imminenti elezioni regionali, vedremo come poter fare”.