Di Massimo Gnagnarini
Ormai esiste la Destra dove, peraltro, si collocano oggi moderarti e ceto medio, mentre non esiste più il Centrosinistra ucciso dalla cosiddetta vocazione maggioritaria del PD che ha tentato, fallendo, di unificare liberali, socialisti e comunisti soffocando e rendendone irrilevanti i rispettivi valori di riferimento.Matteo Renzi, con la sua Riforma costituzionale bocciata dagli italiani, è stato l’ultimo interprete di successo della vocazione maggioritaria del partito democratico italiano dopo, peraltro, aver ad esso regalato l’ultima sua primavera elettorale coincisa con quel 41% di voti alle europee del 2014.
Con il ritorno al sistema elettorale proporzionale non esiste più alcuna ragione per tenere unito un PD , largo e plurale , come orrendamente descritto nel racconto dei suoi dirigenti. Anzi è proprio il suo scioglimento che aprirebbe la strada a una ricomposizione naturale del quadro politico di centro(-)sinistra capace di contrapporsi alla Destra. Invocare l’unità della sinistra è un ottimo proposito utile alla sinistra, ma del tutto inefficace a costruire maggioranze vincenti con vocazione di governo.
In campo locale, tra i fattori che hanno determinato la sconfitta di Germani, c’è da includere ovviamente il collasso del PD orvietano reso ancor più grottesco dai comportamenti autolesionisti di alcuni dei suoi dirigenti, mentre oltre ogni aspettativa è andato l’apporto elettorale della squadra laica e indipendente con la quale Germani ha governato. Cinque assessori uscenti che tutti insieme attraverso due liste civiche hanno sfondato il muro delle mille preferenze personali . Record assoluto di gradimento per una squadra di governo uscente specie se raffrontata con le performance degli esecutivi precedenti.
Lo dico a Giuseppe Germani , per me un fratello, il tuo barcamenarti , tra le ragioni interne del PD e quelle di un’amministrazione civica con la quale abbiamo governato , ha costituito il danno ovvero la vera sindrome di Stoccolma di cui sei stato prigioniero e noi insieme a te e che ci ha impedito di andare fino in fondo alla Riforma orvietana. Scopriremo nei prossimi mesi se siano state più forti le ragioni della vittoria di Roberta Tardani in virtù della sua proposta politica oppure se siano state più forti le ragioni della nostra sconfitta. Auguriamoci, come orvietani, le prime.