ORVIETO – Sabato 15 giugno alle ora 19.30 si apre a Orvieto, presso il museo MODO – Sotterranei della Cattedrale, la mostra “I DANNATI DI SIGNORELLI: interpretazione tridimensionale di Cesare Pergola” che propone un innovativo approfondimento sul ciclo di affreschi di Luca Signorelli nella Cappella di San Brizio nel duomo di Orvieto, come tributo a una delle opere più emozionanti e simboliche del genio artistico rinascimentale.
“La scena dei Dannati – spiega l’artista – è quella più sorprendente ed efficace, per complessità compositiva e risultato formale. La ricostruzione digitale della struttura spaziale dell’opera (con la possibilità del movimento), è un approccio rispettoso ma nello stesso tempo ambizioso per cercare di capire meglio la complessità di quel groviglio di corpi che tanto colpisce lo spettatore”. Ma è anche una sorta di “archeologia del disegno” con valenza didattica, che può aiutare a scoprire informazioni inedite sulle tecniche utilizzate dall’artista, come modelli dal vivo, manichini nonché sull’applicazione delle regole della prospettiva.
“L’estetica del digitale – continua Pergola – ha inoltre il vantaggio di approssimare le generazioni più giovani all’universo dell’arte classica, fornendogli una vitalità contemporanea”. Partendo dalla composizione prospettica che Signorelli aveva usato per rendere il disegno bidimensionale, viene ricostruita una spazialità ‘scientifica’ e da qui ricomposto un modello tridimensionale dell’affresco.
La mostra, allestita nel suggestivo contesto dei Sotterranei del Duomo, comprende un grande mosaico di 110 fogli che compongono il disegno dell’affresco eseguito a mano a dimensione naturale; gli 11 disegni preparatori a sanguigna, con lo studio della formazione delle maglie geometriche sui corpi dei personaggi; la proiezione del video della ricostruzione del modello digitale tridimensionale.
Al termine della presentazione della mostra, seguirà in Piazza del Duomo lo spettacolo audiovisivo di forte impatto con la proiezione del filmato che ripercorre il processo di interpretazione digitale di Cesare Pergola. Come chiusura d’eccezione della giornata alle ore 21.00, nell’ambito del progetto ”Omaggio all’Umbria”, la “Gioacchino Orchestra” diretta da Luca Ferrara eseguirà musiche di Ludvig Van Beethoven e di Gioacchino Rossini.
Mostra “I DANNATI DI SIGNORELLI: interpretazione tridimensionale di Cesare Pergola”
Cesare Pergola – Di origine molisana e fiorentino di adozione, ha attraversato la scena artistica degli anni ´80 del Novecento, spaziando tra architettura, arte e teatro. Negli anni Novanta si è dedicato all’insegnamento dell’architettura e design, è stato titolare (1996-98) della cattedra di Semiotica dell’Architettura istituita da Gillo Dorfles e Umberto Eco, presso l’Università di Firenze. Ha sviluppato una inedita teoria sulla “architettura sensoriale”, pubblicata nel libro La città dei sensi nel 1997. Dalla fine dello stesso decennio, si è concentrato sulla sua carriera artistica, sempre sul fronte sperimentale multimediale (pittura, disegno, fotografia, video, installazione, suono). Più di recente ha iniziato a lavorare sulla rilettura dei classici della pittura, attraverso una visione digitale tridimensionale, come un’archeologia del disegno. Dal 2001 al 2007 ha vissuto a Bangkok e dal 2009 vive in Brasile, dove ha fondato e diretto (2009-2015) la Galeria Belvedere a Paraty (Rio de Janeiro) e il Festival Internazionale di Arte Contemporanea di Paraty -Premio Belvedere (2010-2013), con 45 esposizioni, 10 residenze artistiche e più di 500 artisti coinvolti. Tra le esposizioni si segnalano le individuali al Museo di Arte Sacra di San Paolo (2018), al Centro Cultural de São Paulo (2015), al Museo Afro Brasil di San Paolo (2011). Nel 2019 è stato invitato dall’Istituto Italiano di Cultura di San Paolo ad aprire le celebrazioni per i 500 anni dalla morte di Leonardo da Vinci, dove ha ricostruito la perduta “Battaglia di Anghiari” del grande genio rinascimentale. Sue opere sono nelle collezioni permanenti del Museo Della Città di San Paolo, nel Memoriale del Popolo Indigeno di Brasilia, nell’Ambasciata d’Italia in Brasilia.