Lettura Valeria Cioccolo, foto Elena Antoniella @elenaantoniella
Ho letto Justice Farm la graphic novel scritta da Marco Cannavò e illustrata da Martina Di Luzio (Bimbo Giallo ed.) in treno. E sono stata catapultata nel giugno 1944 come solo i racconti dei miei nonni hanno saputo fare. Mi sono ritrovata d’improvviso nelle stesse campagne orvietane che vivo oggi, con la differenza di viverne la paura, la fame e l’incertezza portate dall’esercito nemico, che si affacciava ogni giorno alle porte di un’inerme popolazione. Il patto stretto pochi giorni prima dal comandante tedesco Lersen e la controparte alleata per salvare Orvieto dai bombardamenti, non portò ovunque la fine delle angherie di una guerra che continuava a combattersi metro dopo metro. Marco Cannavò ha scritto la graphic novel ispirandosi ad una vicenda e a personaggi realmente esistiti e, insieme alle illustrazioni di Martina Di Luzio, sa farci respirare l’aria e l’atmosfera di quei giorni difficili.
È il 12 giugno del 1944. Un posto di blocco tedesco ferma un carro diretto verso il centro storico della città. Sergio Albergati, dodicenne, e suo padre trasportano dei viveri sotto un mucchio di letame per poterli consegnare alle famiglie in difficoltà. Questa volta sono fortunati, i tedeschi li lasciano passare, ma ben presto il tenente Wagner, il suo cane Doberman e un manipolo di sgherri si presentano a casale Monticello, in località Cerreto, dove gli Albergati abitano. Durante uno dei tanti lauti pasti che si fanno servire, i tedeschi scoprono la dispensa clandestina e arrestano il capofamiglia. Sergio decide di tentare l’impresa più grande di lui e andare a salvarlo. E qui succede qualcosa di incredibile: gli animali della fattoria che aiutano quotidianamente Sergio e la sua famiglia, cominciano a parlargli. Sono loro i veri protagonisti della storia, forse grazie alla fantasia di un bambino di dodici anni che tutto può, possono veramente trasformarsi in supereroi, pronti a tutto, anche al sacrificio estremo, per rispondere a quell’amore senza ma e senza se che dispensano agli ‘umani’ con cui vivono e soprattutto al loro padroncino Sergio. Il loro nemico è Doberman, il cane addestrato dal nemico per essere una macchina da guerra senza pietà, cinico e disposto a tutto, che riversa la sua furia esaltata contro tutti.
Il consiglio è di scoprire questa storia che ci consente di guardare con occhi diversi i luoghi che ci circondano, che raccontano vicende legate al nostro sangue e che la penna di Cannavò e la matita di Di Luzio sanno riportare dritti al nostro cuore.
Un’ultima riflessione ci proietta ai giorni nostri. I protagonisti sono tutti animali diversi l’uno dall’altro. Ma invece di essere un ostacolo questo loro multiculturalismo diventa forza, complementarietà, amicizia e amore. E li fa essere una vera squadra. Direi che hanno tanto da insegnarci.
La trama di Justice Farm: Giugno 1944. Il tenente tedesco Wagner e la sua pattuglia ispezionano uomini e mezzi che entrano ad Orvieto, cittadina medievale umbra, sequestrando tutto ciò che ritengono necessario per il mantenimento della truppa. Almeno tre giorni a settimana si “invitano” a pranzo a casa di Orlando e Peppa, coniugi che vivono in una fattoria in campagna e genitori di Sergio, ragazzino sveglio e ribelle. Durante il convivio, dove i perfidi nazisti divorano le poche scorte della famiglia, Dobermann, il cane di Wagner, fiuta l’inganno e Orlando viene arrestato. Sergio, nel tentativo di fare evadere il padre, con i favori del buio, viene catturato e incatenato nel campo di prigionia. Quando ogni speranza sembra persa e il destino dei due segnato inesorabilmente, ecco comparire di fronte alle due sentinelle un manipolo di eroi mascherati. Chi saranno?
Gli Autori. Disegni di Martina Di Luzio. Nasce il 24 maggio 1994 a San Severo (FG). Dopo gli studi classici e il corso di fumetto all’accademia di belle arti di Bologna, decide di appassionarsi alla sceneggiatura, frequentando dei corsi alla scuola Comics di Reggio Emilia e vincendo nella categoria “miglior sceneggiatura” al 24h comic contest del crime city comics 2015 di Castiglione dei Pepoli dedicato a Dylan Dog. Finalista del Project Contest al Lucca Comics and Games 2016. Nell’ agosto del 2018 pubblica NO KNIGHT, portfolio sui cavalli del fumetto, e nel marzo del 2019 disegna il graphic novel Justice Farm, entrambi per la collana BimboGiallo Edizioni.
Testi di Marco Cannavò. Nasce nel 1974. Ha scritto la saga di “Crom il segreto dell’Acciaio”, primo fumetto cave-heroic; un racconto sui Pirati con le illustrazioni di Sergio Toppi, ha vinto il primo contest su Dylan Dog con la storia La Bellezza del Demonio assieme a Sudario Brando, ha scritto il graphic novel sul calciatore Fabrizio Ravanelli e Tzitzimime un horror in collaborazione con Francesco Biagini; nel 2016 con Filippo Peppo Paparelli pubblica Mafia Vs Alieni. È direttore artistico di importanti mostre espositive, organizzatore di diversi festival sul fumetto, curatore di riviste specializzate e collane editoriali.