ORVIETOSì
giovedì, 18 Dicembre 2025
  • Home
  • Ambiente
  • Cultura
  • Cronaca
  • Saperi&Sapori
  • Economia
  • Eventi
  • Politica
  • Sociale
  • Sponsorizzate
  • Sport
  • Territorio
    • Allerona
    • Baschi
    • Castel Giorgio
    • Castel Viscardo
    • Fabro
    • Ficulle
    • Guardea
    • Montecchio
    • Montegabbione
    • Monteleone d’Orvieto
    • Parrano
    • Porano
    • San Venanzo
  • Oltre l’orvietano
    • Acquapendente
    • Alviano
    • Amelia
    • Bolsena
    • Lugnano
    • Narni
    • Terni
    • Perugia
    • Viterbo
  • Archivio
No Result
View All Result
  • Home
  • Ambiente
  • Cultura
  • Cronaca
  • Saperi&Sapori
  • Economia
  • Eventi
  • Politica
  • Sociale
  • Sponsorizzate
  • Sport
  • Territorio
    • Allerona
    • Baschi
    • Castel Giorgio
    • Castel Viscardo
    • Fabro
    • Ficulle
    • Guardea
    • Montecchio
    • Montegabbione
    • Monteleone d’Orvieto
    • Parrano
    • Porano
    • San Venanzo
  • Oltre l’orvietano
    • Acquapendente
    • Alviano
    • Amelia
    • Bolsena
    • Lugnano
    • Narni
    • Terni
    • Perugia
    • Viterbo
  • Archivio
No Result
View All Result
Orvietosì.it
No Result
View All Result
Home Cronaca

14 giugno 1944. Io c’ero

Redazione by Redazione
18 Giugno 2019
in Cronaca, Secondarie, Archivio notizie
Share on FacebookShare on Twitter

di Piero Cambi  

Siamo al giugno 1944. Nella nostra centrale allora TETI i militari tedeschi si alternavano ogni quattro o cinque mesi ed io, data l’ovvia inesperienza, li distinguevo solo nel rapporto umano e non nei gradi, che non conoscevo. Anche se è retorico parlare di buoni e di cattivi, non trovo altra forma per dire in sintesi come si comportassero quei soldati. Comunque sia ho avuto la soddisfazione di sapere che uno di quelli che giudicavo “buono” ha scelto la mia cittadina ORVIETO per venire a trascorrere la sua vecchiaia.
Tanti nomi si ripetevano sempre: Albert, Joseph, Hans . . . . in particolare ricordo uno che era come un incubo per me: Seep. Gli ultimi giorni prima del passaggio del fronte tutti i dipendenti adulti della nostra azienda si erano allontanati da Orvieto per non essere catturati e trasportati in Germania, tra questi c’era mio padre. Eravamo quasi alla fine della guerra, avevo compiuto da poco 16 anni (nel 1944, bisogna riconoscerlo,a quella età, eri già un ometto, ma meno emancipato dei ragazzi di oggi), un giorno mentre stavo al ricovero (si fa per dire perché eravamo sotto le fondamenta del DUOMO), arrivò Seep obbligandomi, con modi bruschi, ad andare in centrale per prestare servizio al centralino sotto la minaccia di scovare mio padre(dipendente TETI) per portarlo in Germania.

Malgrado le grida di mia madre fui costretto ad accettare e, con un gran pianto e tutto impaurito, mi recai a prestare servizio al centralino fino a quando Seep, mosso a compassione, mi fece ritornare al ricovero dopo avere prestato servizio tutta la notte.
Devo far notare che il mio ricovero erano le fondamenta della torre del Moro (mt. 2,20) In questo modesto spazio, quando c’era l’allarme, e sentivamo cadere gli spezzoni , sganciati dall’aereo, PIPPO, ci riparavamo in tre (io e due colleghe). Una volta, un maggiore tedesco (di passaggio), volle prendere il posto nostro.. con autorità.
Un altro giorno, forse la stessa notte, quando sganciarono la bomba, uno dei tanti tedeschi che occupavano la centrale (per ascoltare le conversazioni) dalla paura si sdraiò nel pavimento terrorizzato (abbiamo saputo dopo, che proveniva dal fronte). Dopo qualche giorno (14 Giugno) arrivarono gli Americani e tutti quanti (compreso mio padre) uscirono dai più impensabili  nascondigli quali cantine, soffitte e rifugi.

I tedeschi avevano portato via la chiave della centrale e toccò a me, che ero piccolo e mingherlino, entrare attraverso una piccola finestra che sfasciammo a martellate.
Anche se sono trascorsi tanti anni ricordo ancora perfettamente lo spettacolo che si presentò davanti ai miei occhi: decine di bombe a mano sopra il tavolo e centinaia di proiettili inesplosi per terra. Le cappe che coprivano i meccanismi telefonici tutte all’aria, i cavi spezzati e tutta la centrale in uno stato di distruzione tale da sembrare impossibile che un solo uomo, Seep, abbia potuto causare.
Eppure solo lui è rimasto fino all’ultimo istante. Devo riconoscere che solo l’abnegazione e la capacità dell’allora Capo Centrale, NATALI, seppe in pochi giorni e con modestissimi mezzi, ripristinare la Centrale stessa. Grazie anche al prodigarsi del personale esterno e con mezzi di fortuna si è riusciti a ripristinare le comunicazioni con tutta la parte dell’Italia liberata.
L’ultimo ricordo che mi sovviene è legato al servizio svolto dai vecchi combattenti (e mutilati) della prima guerra mondiale, che in servizio alla DIGAT(la contraerea), erano addetti a suonare le campane di allarme dietro nostra segnalazione (Le sirene invece furono installate successivamente). Noi ricevevamo via cavo (da AMELIA) le informazioni di attacchi aerei e subito le trasmettevamo a loro(con una minima perdita di tempo , pochi minuti) i quali davano l’allarme alla città.

Un episodio che mi è rimasto sempre impresso risale alla notte che sganciarono una bomba su ORVIETO. Gli addetti della DIGAT che stazionavano sopra la torre del MORO, non avendo forse percepito correttamente l’esatto punto dove era caduta la bomba, ci avvertirono che era stato bombardato il Teatro (e non era vero), mentre a mia madre, che era al ricovero, gli fu riferito che la bomba era caduta sulla Torre del Moro. Nessuno può immaginare quanto ha pianto. Con l’aiuto di un militare della DIGAT volli recarmi nel posto dove era rifugiata la mia mamma.

Quando ci siamo incontrati ci abbracciammo come due sopravvissuti.  Strada facendo, per raggiungere il ricovero, trovammo,(vicino all’attuale ufficio postale) i due cadaveri di :Raffaello Ravelli e Carlo Esposti…rimasi sconvolto.. Ciò che convalida questo mio ricordo, è un foro (ancora visibile) provocato da uno spezzone, in una grata di ferro, nell’immediate vicinanze dove giacevano questi due poveri  cadaveri. Rimasi sconvolto anche  assistendo alla fatica, dei Vigili del fuoco, per salvare la vita di un Orvietano ( Apolloni Remo) il quale rimase infortunato per tutta la vita. L’unica bomba caduta in Orvieto, aveva distrutto il suo fabbricato. Come ho detto avevo poco più di 16 anni. Oggi ne ho92 e sono l’unico superstite dell’allora , TETI poi SIP e attualmente TELECOM.

Una precisazione: L’unica bomba, caduta in Orvieto, ha distrutto un fabbricato nel Corso Cavour 187, in Piazza Maurizio Ravelli, solo spezzoni e schegge. Da..un vecchio che ha ricordi ,VISIVI, del lontano Passato.

Condividi:

  • Fai clic per condividere su X (Si apre in una nuova finestra) X
  • Fai clic per condividere su Facebook (Si apre in una nuova finestra) Facebook

Mi piace:

Mi piace Caricamento...

Correlati

Please login to join discussion

Ultime notizie

PrometeOrvieto: “Qualche flebile luce nel buio della sanità orvietana”

PrometeOrvieto: “Cosa ci aspettiamo dal Piano socio-sanitario per il nostro territorio”

17 Dicembre 2025

  Abbiamo inviato una lettera aperta alla Presidente Proietti e alla Direttrice Salute e Welfare Donetti. Non abbiamo la presunzione...

Da La Maddalena a Orvieto: il viaggio calcistico di Gabriele “Lele” Lobrano

Da La Maddalena a Orvieto: il viaggio calcistico di Gabriele “Lele” Lobrano

17 Dicembre 2025

  di Roberto Pace Gabriele “Lele” Lobrano è un ragazzo che ha scelto di mostrare le proprie qualità al di...

I pianisti del maestro Cambri suonano gli auguri di Buon Natale

I pianisti del maestro Cambri suonano gli auguri di Buon Natale

17 Dicembre 2025

    Come da tradizione, saranno gli allievi pianisti del M° Riccardo Cambri a iniziare la festosa rassegna di eventi...

Redazione

Orvietosì © 2002
Quotidiano d’informazione e d’opinione
Registrazione tribunale di Orvieto (TR) nr.101 del 13/11/2002 | Nr. ROC 33304

Direttore Responsabile: Sara Simonetti
Editore: Elzevira di Fabio Graziani

Contatti

Per informazioni inviare una mail a redazione@orvietosi.it

Informazioni sul trattamento
dei dati personali: Policy privacy

Seguici su Facebook

Orvietosì Facebook

Archivio storico

© 2020 OrvietoSi - All right reserved

Utilizziamo i cookie per offrirti la migliore esperienza sul nostro sito web.

Puoi scoprire di più su quali cookie stiamo utilizzando o disattivarli in .

No Result
View All Result
  • Home
  • Ambiente
  • Cultura
  • Cronaca
  • Saperi&Sapori
  • Economia
  • Eventi
  • Politica
  • Sociale
  • Sponsorizzate
  • Sport
  • Territorio
    • Allerona
    • Baschi
    • Castel Giorgio
    • Castel Viscardo
    • Fabro
    • Ficulle
    • Guardea
    • Montecchio
    • Montegabbione
    • Monteleone d’Orvieto
    • Parrano
    • Porano
    • San Venanzo
  • Oltre l’orvietano
    • Acquapendente
    • Alviano
    • Amelia
    • Bolsena
    • Lugnano
    • Narni
    • Terni
    • Perugia
    • Viterbo
  • Archivio

© 2020 OrvietoSi - All right reserved

 

Caricamento commenti...
 

Devi effettuare l'accesso per postare un commento.

    %d
      Orvietosì.it
      Prodotto da  GDPR Cookie Compliance
      Panoramica sulla privacy

      Questo sito Web utilizza i cookie per consentirci di offrire la migliore esperienza utente possibile. Le informazioni sui cookie sono memorizzate nel tuo browser ed eseguono funzioni come riconoscerti quando ritorni sul nostro sito web e aiutando il nostro team a capire quali sezioni del sito web trovi più interessanti e utili.

      Puoi regolare tutto le impostazioni dei cookie navigando le schede sul lato sinistro.

      Cookie strettamente necessari

      Cookie strettamente necessari devono essere abilitati in ogni momento in modo che possiamo salvare le tue preferenze per le impostazioni dei cookie.

      Cookie di terze parti

      Questo sito Web utilizza Google Analytics per raccogliere informazioni anonime come il numero di visitatori del sito e le pagine più popolari. </ P>

      Il mantenimento di questo cookie abilitato ci aiuta a migliorare il nostro sito web.

      Cookie Policy

      Maggiori informazioni sulla nostra Cookie Policy