La campagna elettorale per le amministrative è ormai pressoché conclusa. Italia Nostra è rimasta finora in silenzio per capire le proposte dei vari candidati a sindaco per il cinquennio 2019-2024 circa i temi legati alla salvaguardia dell’ambiente e alla c.d. promozione dei beni culturali anche a fronte, per questi ultimi, dei dati pubblicati sulla pagina locale de ‘la Nazione’ del 1° maggio 2019.
In una città di antica fondazione qual è Orvieto, l’elemento in più, ciò che fa, e che ha sempre fatto, la differenza sono i beni culturali presenti e la convivenza con essi in un rapporto costante, che ha plasmato generazioni di abitanti e di visitatori. Per Italia Nostra significa definire una rete di relazioni, di stabilire un’interazione sulla base del concetto odierno di Bene Culturale che si muove fra il singolo monumento e il suo contesto, il paesaggio di riferimento, fino ai cosiddetti beni immateriali, fino all’immagine di un territorio.
Di tutto ciò non è stata ravvisata traccia nei vari programmi elettorali. Al contrario, la discarica è entrata pesantemente nei dibattiti, ma le dichiarazioni dei candidati sono state tutte un po’ vaghe, frettolose e non poteva essere altrimenti, considerato che l’apertura e l’ampliamento della discarica è un vero e proprio filo rosso che lega le varie amministrazioni comunali dal 1980 a oggi, a prescindere dalla compagine politica di riferimento. Forse non è un caso se nessuno dei candidati a sindaco ha ricordato che il 21 maggio u.s. si è tenuta udienza di discussione presso il TAR Umbria sul ricorso presentato da Italia Nostra, da altre associazioni ambientaliste e, con un’inversione di tendenza, dal Comune di Orvieto, che si è costituito, ma associandosi alle difese delle Associazioni, contro l’ennesimo ampliamento della stessa discarica.
Nel generale tatticismo in cui è stato relegato un tema così delicato, emerge certamente la dichiarazione rilasciata al quotidiano online OrvietoSi il 19 aprile 2019 da Roberta Tardani a difesa dell’ampliamento della discarica da lei stessa sottoscritto nel 2011, nell’ambito della Giunta di centrodestra guidata dal sindaco Concina: «secondo la sua versione, in mancanza di una valida alternativa, con la raccolta differenziata lungi dal venire, il Comune di Orvieto dovette effettuare una scelta di realismo politico, accettando il male minore». La discarica non può essere definita un ‘male minore’, soprattutto quando è posizionata fra i vitigni dell’Orvieto DOC.
Italia Nostra esorta i cittadini, che hanno a cuore la qualità e la salvaguardia della loro città, del loro territorio e della loro salute, a leggere con attenzione i programmi dei vari candidati e a capire quale sarà il futuro riservato a Orvieto e l’attenzione dedicata alla salvaguardia dell’ambiente, prima di scegliere per chi votare il 26 maggio prossimo.
ITALIA NOSTRA ONLUS SEZ. DI ORVIETO