Una forte preoccupazione è quella espressa dalla Segreteria Regionale dell’Umbria CIMO, il sindacato dei medici, per la situazione in cui si trova attualmente il SSR. Segue la nota del Sindacato:
“E’ da tempo che riceviamo le istanze dei colleghi, i quali hanno portato e continuano a portare alla nostra attenzione, le difficoltà nella corretta applicazione del contratto collettivo di lavoro nei reparti ospedalieri e nei PS, decapitati dalla mancanza di personale, dalla mancata riorganizzazione degli ospedali per acuti ai sensi del DM 70/2015 e dalla riduzione dei posti letto. Problematiche tutte che hanno necessità di risposte immediate ed efficaci.
Lo stallo creato nella nostra regione, dalle ultime vicende giudiziarie ed ancor prima dal commissariamento delle 4 aziende (2 USL e 2 Ospedaliere) da parte della Giunta Regionale (dal 1 aprile e fino al 30 giugno, i DG, in prossimità della scadenza del loro mandato, sono stati nominati commissari delle rispettive aziende, con il fine dichiarato di “chiudere il bilancio 2018” e governare “l’ordinaria Amministrazione” e non abbiamo idea di cosa succederà dopo il 30 giugno), unitamente all’attuale crisi politico istituzionale e all’imminente periodo pre-elettorale, rischia di compromettere la Qualità delle prestazione sanitarie erogate dai professionisti ai cittadini. Qualità fino ad oggi garantita dall’abnegazione del personale sanitario che ha continuato a mantenere un livello assistenziale h24 nei reparti di degenza ospedaliera, 365 giorni l’anno, regalando al SSR centinaia di ore di lavoro in più, non riuscendo a godere per esigenze di servizio, delle ferie residue e dei riposi compensativi spettanti, assicurando sempre e comunque al cittadino l’assistenza dovuta.
Lo stesso Ministro Giulia Grillo, in visita al Santa Maria della Misericordia, ha riconosciuto che seppur in “un momento di sconforto”, i professionisti della sanità umbra, hanno continuato ad erogare i servizi, “con la continuità e la qualità di sempre.
Se, infatti, i Concorsi in essere e da bandire per sostituire il personale pensionato, specie le figure apicali per il ruolo fondamentale che giocano nella Governance Clinica, ma non solo, per tutti i dirigenti medici che devono garantire la continuità assistenziale h 24, venissero bloccati, tutto il sistema entrerebbe in una crisi che la sola abnegazione del personale non riuscirebbe più a fronteggiare.
Siamo preoccupati anche per i provvedimenti che dovevano essere approvati dalla giunta o che sono in corso di applicazione, quali il nuovo piano sanitario regionale, il processo di stabilizzazione dei precari e il piano straordinario di abbattimento delle liste di attesa. Su quest’ultimo in particolare, abbiamo fatto insieme all’intersindacale medica umbra, considerazioni puntuali e oggettive che partono dalla difficoltà di garantire un’offerta adeguata di prestazioni specialistiche, per il mancato tournover del personale e per un’organizzazione spesso carente anche dal punto di vista del supporto informatico e amministrativo.
Ci rendiamo come al solito disponibili e siamo pronti a coadiuvare le Istituzioni in questa delicata fase che la nostra Regione attraversa, con il senso di responsabilità e professionalità che ci ha sempre contraddistinto, per trovare soluzioni condivise che, nel rispetto della legge, permettano di utilizzare al meglio le risorse umane (vero capitale del SSR), ma che in questo momento hanno necessità di riacquistare fiducia sul futuro della Sanità Pubblica, necessaria per trovare quelle motivazioni fondamentali in questo tipo di lavoro.
Auspichiamo che gli Ispettori del Ministero, collaborino con la politica regionale per far emergere laddove esistenti, quelle criticità da noi denunciate negli ultimi anni in tutte le sedi istituzionali e non più emendabili, se vogliamo ancora garantire la qualità e la sicurezza delle cure cui siamo abituati e che sono garantite dalla Costituzione”.