Probabilmente sarà l’ultimo atto discusso in consiglio comunale prima delle elezioni questo proposto da Lucia Vergaglia che prevede di mettere in rotazione un fondo comunale per dotare i cittadini di pannelli solari; questo fondo si autoalimenta grazie ai ritorni sulle eccedenze energetiche non consumate e che permette alle famiglie che avranno accesso a questo servizio di compensare i costi in bolletta. Insomma una iniziativa il cui costo è affrontabile, sostenibile nel lungo periodo e che non solo tenderà ad azzerarsi per il Comune ma addirittura può portare dei guadagni all’ente stesso. La capogruppo pentastellata si dice orgogliosa di questa iniziativa ed aggiunge che si collega all’articolato piano energetico di cui si discuterà in campagna elettorale e ricorda che lo stesso comune di Milano ha voluto fare propria questa iniziativa del MoVimento 5 Stelle.
«Il principio è quello del servizio di Scambio sul Posto, cioè di quella una particolare forma di autoconsumo che consente di compensare l’energia elettrica prodotta e immessa in rete in un certo momento con quella prelevata e consumata in un momento differente da quello in cui avviene la produzione.
Questo tipo di iniziative sono approvate e promosse dallo stesso Gestore dei servizi energetici GSE S.p.A., società dal fatturato di circa 15 miliardi di Euro (31 miliardi come gruppo ndr) interamente controllata dal Ministero dell’economia e delle finanze la cui principale attività è la promozione, anche attraverso l’erogazione di incentivi economici, dell’energia elettrica prodotta da fonti rinnovabili oltre che svolgere attività di informazione per promuovere la cultura dell’uso dell’energia compatibile e sostenibile con le esigenze dell’ambiente.
Come ricordava pochi mesi fa il sindaco emerito Cimicchi ad Orvieto tuttora occorre un piano energetico e tale circostanza l’ho personalmente ricordata così come tengo a ricordare che l’energia è una delle “stelle” del M5S, punto pregnante di ogni programma pentastellato, sia locale che nazionale. Nello Scambio sul Posto si utilizza il sistema elettrico quale strumento per l’immagazzinamento virtuale dell’energia elettrica prodotta ma non contestualmente autoconsumata.
Grazie all’autoconsumo prodotto con il fotovoltaico si può ragionevolmente stimare che, alla nostra latitudine, ogni utenza risparmia circa 200 euro all’anno in bolletta. Inoltre, l’energia in eccesso è venduta alla rete appunto con la gestione dello scambio sul posto da parte del Gse. In tema di sostenibilità ambientale quindi ci siamo, ma in tema di sostenibilità economica ed investimento va detto che i proventi vengono utilizzati per un fondo di rotazione per l’acquisto di pannelli fotovoltaici in un circolo virtuoso che consente di finanziare finanziati nuovi pannelli fotovoltaici da destinare ad altre famiglie, aumentando quindi non solo il numero dei beneficiari ma moltiplicando il ritorno economico per il bilancio del Comune di Orvieto.
A Porto Torres, che ha 22.000 abitanti quindi poco più della popolazione di Orvieto, si è avviata la prima sperimentazione di questa formula e fu previsto una dotazione iniziale di questo Fondo con 500.000 euro in due anni per finanziare la concessione gratuita iniziale di pannelli fotovoltaici, potremmo invece immaginare una proposta di dimensioni leggermente superiori ma spalmate su tre anni. Non mancheranno naturalmente le sfide tecniche, si deve valutare caso per caso l’idoneità dei tetti, l’esposizione dell’edificio e tutte le variabili per la corretta messa in posa e dimensionamento dell’impianto, oltre ai vincoli delle sovrintendenze, ed aggiungo del buon senso, nelle aree di pregio storico ed artistico oltre a porre in graduatoria le famiglie con maggiore necessità e maggiori fragilità.
L’atto che presentiamo è corredato di una robusta relazione tecnica di una ventina di pagine, che ne fa integralmente parte, ma non sarà un emendamento al bilancio in prossima discussione. Sarà invece l’avvio di un percorso da sviluppare nella prossima legislatura, spero con la partecipazione di tutte le forze politiche e civiche che vorranno. Da parte nostra e mia personale, se ne avrò la responsabilità quale primo cittadino, immaginiamo il periodo della seconda metà del 2019 come momento di rendere vivo di quanto proposto ed approvato negli ultimi anni in Consiglio comunale, ma non realizzato per scelta o per inerzia degli amministratori uscenti.
Il reddito energetico potrebbe essere in questo elenco, ed avremmo anche i tempi per cercare contributi specifici e, ove fosse necessari, anche sponsorizzazioni private. Insomma l’intento è creare le condizioni per avere le fondamenta solide, un dibattito aperto e franco ed una condivisione con i cittadini invece che calare le scelte dall’alto; il polso fermo e la capacità decisionale non ci mancano ma vanno riservate a temi specifici, od a necessità improvvise, e non ne abuserò quando si tratta di creare le condizioni per uno sviluppo armonico in cui tutti hanno il diritto, e secondo me il dovere, di portare un proprio contributo fattivo, così come a mia volta ho provato concretamente a fare in questi anni. Nel prossimo Consiglio comunale assieme agli Audit energetici per gli edifici del patrimonio comunale con le analisi dei consumi, dei costi e dell’efficienza energetica e della professionalizzazione del personale del comune dedicata alla gestione del sistema pubblico dell’energia, energy management, e pianificazione delle migliorie e manutenzioni migliorativa sicuramente ci sarà anche questa prima iniziativa per una produzione energetica diffusa e sostenibile anche economicamente. Un primo passo per poter varare un piano energetico vero e proprio a vantaggio di cittadini e territorio.» Lucia Vergaglia, capogruppo Movimento 5 Stelle, Consiglio comunale della città di Orvieto, Umbria.