La storica portavoce capo gruppo del Movimento 5 stelle orvietano, Lucia Vergaglia, sgombra il campo dagli equivoci e chiarisce che in mancanza della certificazione della lista a 5 stelle non farà una lista civica propria e non aderirà ad altre. Il M5S è infatti alle prese con il processo di validazione delle liste online e per il quale ad una settimana dalla consegna ufficiale delle firme ancora non è arrivato un diniego od una conferma della lista proposta dalla consigliera uscente.
«In questi giorni si concludono le operazioni di raccolta firme per chi intende portare nei comuni le liste civiche o partitiche che concorreranno alla carica di primo cittadino ed alla formazione del Consiglio Comunale. Al voto Orvieto così come per oltre 3000 comuni in tutta Italia. Risponde al vero che la nostra proposta per una lista del MoVimento 5 Stelle, con La sottoscritta candidata al ruolo di sindaco , non ha ancora ricevuto la cosiddetta certificazione interna e pertanto, anche in mancanza di un esplicito diniego, non può avere la legittimazione etica ed in punta di diritto lecita per raccogliere firme a nome del Movimento nei tempi utili come le altre forze politiche stanno facendo. Mai potrei chiedere fiducia per la mia candidatura a tutt’oggi solo potenziale solo per aver tutto pronto infischiandomene della realtà dei fatti!
Quello che invece non risponde al vero e che ci sia da parte mia una ipotesi alternativa di avanzare una proposta di lista civica in proprio, e senza il simbolo del Movimento di cui sono fiera di detenere il simbolo che mi ha consentito l’onore di indossare lo stemma istituzionale della città di Orvieto. Non che mi manchi la possibilità, la capacità tecnica oppure la disponibilità dichiarata di molti cittadini, semplicemente non è mia intenzione farlo e pertanto sono e resto fino a fine mandato la rappresentante della forza politica fondata da Beppe Grillo e Gian Roberto Casaleggio.
Detto in tutta franchezza non credo che in città si avverta la mancanza di altre liste civiche con le diverse proposte dalla più ambientalista alla più orientata alla identità territoriale, da quella che ha il logo dei colori più accesi a quella con il simbolo dei colori più scuri. Dai volti più giovani a quelli più senior ce n’è per tutti gli altri orientamenti e quindi se non possiamo offrire alla città di vivere quello spirito che ci aveva animato nel 2014 quando abbiamo portato il Movimento 5 stelle nel nostro Comune allora dobbiamo accettare la scelta o comunque il risultato dello staff Rousseau di non completare ad una settimana dalla consegna nemmeno alla verifica della nostra proposta di lista M5S senza cercare escamotage pur di presentare le nostre persone a ricoprire ruoli. Resta il danno: ci fosse anche un solo cittadino che voglia votare il Movimento 5 Stelle e, per la mancanza di certificazione o per l’eccessivo ritardo nella consegna dei documenti non potrà farlo, ed è mio dovere chiedere scusa ed assumermene la responsabilità.
Devo farlo in prima persona dato che nel 2014 fu il MoVimento 5 Stelle a darmi la possibilità di entrare nella macchina amministrativa ed ha permesso di mostrare ai cittadini orvietani quelle potenzialità che sono passate come atti formali ancora da realizzare quali ad esempio il bilancio partecipativo, La difesa dell’ambiente dai possibili impatti di inceneritori ed impianti come il biogas e le biomasse, di lotta all’espansione della discarica e le iniziative per la valorizzazione della nostra città che può e deve tornare ad essere centrale e diventare il luogo di elezione di un importante ente internazionale all’interno della ex caserma Piave ed avere collegamenti diretti con Fiumicino, in cui i cittadini debbano poter avere un reddito energetico per i privati ed un piano energetico territoriale adeguato e moderno, in cui i bambini la recita la possano fare in quelle strutture cittadine di proprietà comunale come il Teatro oppure il palazzo del Popolo e non all’addiaccio delle gradinate nei giorni di Natale con i nonni in piedi tutti con gli ombrelli che impediscono a chi sta dietro di vedere, una città solidale in cui il terzo settore è coinvolto per denunciare ed impedire fenomeni come l’accattonaggio forzato e nel quale un Comune Europeo dello Sport diventi realmente un punto di riferimento specifico come, su proposta di un nostro attivista, ha saputo fare per il football americano Castel Giorgio.
In mancanza della possibilità di tener viva la promessa che ho fatto giorno per giorno come rappresentante del MoVimento 5 Stelle in maniera trasparente e, credo e spero, ed innovativa quanto efficace qui ad Orvieto città per la Costituzione e nella quale abbiamo voluto ricordare in maniera tangibile e permanente Sandro Pertini non posso che accettare la scelta del Movimento stesso ed anticipata da Luigi Di Maio che aveva chiarito che dove reputava che non fossimo pronti non ci saremmo potuti presentare. I criteri sull’essere pronti o meno non ci sono stati dati e questo, forse, ci ha impedito di comunicare in maniera corretta ed efficace al nostro capo politico quanto fatto e che avremmo potenzialmente, in costanza del quadro attuale della situazione politica nella regione Umbria, avuto l’opportunità di puntare al ballottaggio,e senza falsa modestia ritengo che il Movimento 5 Stelle abbia in potenzialità. Opportunità che sulla carta avremmo ancora, ma va anche detto che i tempi sono strettissimi e diventa quasi una imponderabile “probatio diabolica” cioè una prova estremamente difficile sia per il poco tempo che per le numerose festività possa avere possibilità si diventare realtà. Ed anche di questa situazione è sicuramente mio dovere scusarmi, a nome del Movimento, con quegli attivisti che hanno rinunciato alle vacanze pasquali per rimanere comunque disponibili in attesa di possibili novità.
Voglio inoltre sgombrare il campo da un altro equivoco che pure circola relativo alla scelta attuata di scongiurare il rischio di far commissariare il comune nel giugno scorso ed andare alle elezioni anticipate nel momento in cui il MoVimento 5 Stelle era ancora in netto vantaggio sulla Lega. In quel momento un politico che avesse voluto far valere il proprio interesse elettorale e sfruttare il vantaggio della spinta del nascente governo nazionale a fronte dello straordinario risultato del Movimento 5 stelle conseguito il 4 marzo 2018 avrebbe fatto il possibile per cercare di far cadere Germani e la Giunta e privare la città dell’organo supremo di rappresentanza democratica dei cittadini ovvero il Consiglio comunale ed ottenere il merito di essere l’elemento necessario per spingere il primo cittadino fuori dai giochi e poco importava se nel frattempo il commissario di governo esterno avrebbe gestito solo l’ordinaria amministrazione e ovviamente non assumendo alcuna iniziativa come ad esempio contrastare la Regione sull’espansione della discarica.
Anche in questo caso mi assumo pienamente la responsabilità della scelta non solo di non aver partecipato a congiura di Palazzo, ciò a cui abbiamo assistito nel Pd in questi ultimi tempi ne è una dimostrazione eclatante, palese e sotto gli occhi di tutti, ma di aver ottenuto che il Comune rimanesse attivo e potesse portare al TAR la nostra opposizione all’espansione voluta dalla Regione Umbria che intendeva così risolvere i guai di Perugia con la spazzatura che sarebbe arrivata fino a sotto gli uffici di Palazzo Cesaroni. Il fatto che questa scelta sia stata commentata negativamente da alcuni rappresentanti del MoVimento 5 Stelle che siedono proprio in alcuni palazzi Perugini non ritengo che possa essere in alcun modo collegata a questa vicenda per la quale non è stata ancora certificata la lista M5S in continuità con l’attività consiliare della sottoscritta.
Non esageriamo con le dietrologie: i confronti e gli scambi di opinione esistono tra noi che siamo cittadini prestati volontaristicamente alla politica, e che siamo tutto meno che soldatini, e in molti casi il confronto ci può essere senza delegittimazioni reciproche. La questione delle certificazioni M5S infatti non riguarda soltanto Orvieto ma gran parte d’Italia che vedrà praticamente soltanto una lista 5 stelle ogni 30 comuni che vanno al voto.Non esiste “un caso Orvieto” né tantomeno posso credere che esista un dossier su Lucia Vergaglia con lo storico della l’azione politica svolta in questi anni sul territorio e nell’aula comunale.
Quando ci siamo messi in gioco ed esposti pubblicamente annunciando la candidatura in notevole anticipo visto che su più di tremila comuni la nostra lista è la quarantacinquesima al voto in ordine di presentazione ed inviata abbondantemente nei termini di regolamento, conoscevamo le regole e sapevamo che poteva succedere anche questo e di conseguenza non solo non me ne voglio e non me ne posso lamentare o recriminare, ma reputo necessario prendere la penna e scrivere queste righe per provare a dissipare l’aura di mistero che si va alimentandosi che, a mio avviso, non ha motivo di essere e soprattutto non voglio fomentare.. Ed in ogni caso qualora questa scelta fosse dovuta ad una valutazione dei miei comportamenti come portavoce ormai uscente del MoVimento 5 Stelle o dell’efficacia delle proposte spesso approvate, ma non realizzate nella concretezza ancora una volta, me ne assumo comunque pienamente le responsabilità politica e personale»
Lucia Vergaglia, capogruppo uscente Movimento 5 Stelle, Consiglio comunale della città di Orvieto.