ORVIETO – Mercoledì 1° maggio alle ore 10 la cartolibreria “La Margherita” sita al numero 10/bis di Via dei Tigli a Ciconia presenta il libro di Santina Muzi “Il ramo orvietano dei Manassei con note storiche su Corbara-Villanova-Orvieto” (sarà presente l’autrice) , un testo ricco di riferimenti relativi alle località in cui i Manassei si sono trovati a vivere a partire dal 1886 fin quasi ai giorni nostri, riferimenti che spesso sono strettamente connessi con la storia italiana.
In particolare nel diario giovanile di Amilcare, classe 1854, si ritrovano dettagli che generalmente sfuggono alla nostra considerazione come, ad esempio, la presa di Roma da parte dei bersaglieri, la nascita del Regno d’Italia e, soprattutto, l’insediamento dei Piemontesi nei posti di comando, negli uffici, nelle scuole, comprese quelle un tempo appartenenti agli ordini religiosi…
Non mancano accenni al famigerato “Prestito nazionale” che nel 1866 coinvolse l’intero territorio del nuovo Stato allo scopo di finanziare i grandi lavori per la modernizzazione quali la costruzione di strade, ferrovie, l’istituzione di scuole,… nonché la terza guerra d’indipendenza per liberare le tre Venezie dall’Austria. Per il Comune di Orvieto la cifra ammontava a £ 253.740 ed era realmente esorbitante tanto da portare alla convinzione che causa del crollo di molte famiglie orvietane e del fallimento delle banche cittadine, quali la banca Felici e la banca Ottaviani, sia stato proprio il prestito nazionale, accettato per amor di patria dal sindaco Ravizza e dall’intero Consiglio comunale.
Nel complesso non mancano però momenti di vita quotidiana come il viaggio di nozze col legnetto da Orvieto a Villanova da parte del neosposo Annibale Mingardi con Dalia, sorella di donna Elvira, moglie di Amilcare. Non mancano nemmeno le difficoltà e le segnalazioni inascoltate da parte della maestra di Biagio, tantomeno pagine dal linguaggio colorito come la relazione dell’assessore Manassei sulla visita fatta alla stessa scuola di Biagio in mezzo al “freddo indiavolato dell’Alfina”. Lui, che sull’Alfina era andato ad abitare fin dalla fine dell’Ottocento!
Uomo movimentato, volitivo, fisicamente forte e ben temprato, molto intelligente ma se vogliamo anche caparbio e poco rispettoso dei diritti dei lavoratori, Amilcare, capostipite del ramo orvietano dei Manassei, era nato a Napoli ed era cresciuto nella residenza dei Doria Panfili a Roma, aveva studiato dai Gesuiti fino all’arrivo dei Piemontesi… Da qui ha inizio la metamorfosi. E non soltanto per lui.