di Valeria Cioccolo
ORVIETO – C’è un luogo ad Orvieto che unisce il passato e il futuro, storia e tecnologia. È il polo culturale dell’Archivio Vescovile e Biblioteca Angelo Mai ad Orvieto che, recentemente riprogettato e ampliato, è diventato a pieno titolo uno dei più importanti centri culturali della città. Un luogo di ricerca, di studio, di lettura e soprattutto di scoperta, dotato di area wi-fi libera e di uno spazio aperto sul giardino vescovile recentemente bonificato, è frequentato da centinaia di studiosi ogni anno.
I preziosi e antichi i documenti in esso conservati ci raccontano circa mille anni di storia di Orvieto e del suo territorio, rivelando particolari spesso inediti di personaggi famosi e influenti, ma anche di più basso livello sociale, come semplici contadini o artigiani, piccoli prelati di campagna, confraternite, pellegrini e vedove, che si rivolgevano al vescovo e agli uffici della curia per le più svariate questioni di carattere sia religioso ma anche civile, penale e economico. Sta anche qui la sua grande ricchezza, nella capacità di restituirci un grande affresco della città e dei suoi luoghi.
A partire dagli straordinari codici pergamenacei, i cosiddetti cartulari, gli strumenti notarili, la maggior parte in copia autentica e con il signum, il tabellionato notarile, dove venivano annotate acquisizioni, censi, livelli, canoni; la gestione diocesana dal conferimento di benefici, le famose visite pastorali, la fondazione di chiese e altri edifici religiosi in un arco cronologico che va dal 1024 agli anni sessanta del Novecento, con particolare ricchezza proprio per un periodo della storia orvietana che segue il Concilio di Trento, ancora poco noto.
Un lavoro molto imponente per numeri e dimensioni, come testimoniano le parole di Monsignor Luigi Farnesi, lo storico direttore dell’archivio che dal 1965 ne garantisce l’accesso, e dell’archivista Luca Giuliani: “Al termine di queste operazioni – dicono – per la prima volta, patrimoni documentari di grande valore si ritrovano insieme, costituendo una fonte storica inestimabile, composta dagli archivi della Curia, della Mensa, del Congresso Eucaristico, del Tribunale Vescovile, del Capitolo della Cattedrale, dei collegi Cappelletti e Gesuiti, del Seminario Vescovile, dell’Azione Cattolica, del Comitato Civico. A questi va aggiunto il materiale della Schola Cantorum, del Seminario e una importante quantità di riviste diverse, più di 200. Senza dimenticare il versamento di copiosi documenti, approfondite ricerche e libri di Carlo Alberto Calistri, stretto collaboratore vescovile per decenni, presidente dell’Azione Cattolica, socio fondatore dell’ISAO e studioso di storia religiosa e civile, donato dalla sua famiglia con l’ausilio del Lions Club Orvieto”.
Grazie alla sensibilità dimostrata da Sua Eccellenza Monsignor Benedetto Tuzia molto si sta facendo per i beni culturali ecclesiastici della diocesi, il polo culturale dell’archivio vescovile ne è uno dei maggiori esempi. Il consiglio e di recarsi a visitarlo, anche solo per la curiosità di vedere come la storia abbraccia il futuro. Non è escluso che si possa incontrare, tra quelle carte, anche qualcosa di noi.
Recentemente Luca Giuliani ha dedicato alcuni articoli approfonditi e arricchiti di immagini all’archivio e biblioteca che possono essere letti per conoscere tutte le iniziative e la storia dell’archivio e beni culturali ecclesiastici: L.Giuliani, L’archivio vescovile e la Biblioteca Angelo Mai di Orvieto: un luogo di conservazione e valorizzazione, “Lettera Orvietana”n. 50-51-52, 2018, pp. 4-6
L’Archivio e la Biblioteca sono aperti tutte le mattine dalle ore 9 alle 13 in Piazza Duomo n- 19, presso l’Episcopio di Orvieto ( Google Maps: https://goo.gl/maps/Jh7A5SSL7eL2 ). Il tutto grazie al preziosissimo aiuto e contributo della CEI (Conferenza Episcopale Italiana) e dell’8xmille.
Informazioni e contatti:
Tel. 0763.341264 – 329.2081122;
e-mail av.orvieto@libero.it –
bibliotecaangelomai@libero.it