Commento di Dante Freddi- Il post riassuntivo della situazione elettorale orvietana lanciato sul web da Silvio Lorenzo Torre, pentastellato capo, non fa una piega. Con Torre non sono quasi mai d’accordo, soprattutto quando si sente responsabile di difendere l’indifendibile del suo movimento e diventa uomo di partito, ma ne devo riconoscere la brillantezza intellettuale e lo studio dei problemi. Lui e sua moglie Lucia Vergaglia, candidato sindaco, non sono certo banali, come spesso invece avviene per dirigenti e parlamentari e uomini di governo del M5S. Di questi l’ignoranza è la caratteristica comune che emerge prepotente, tanto da alimentare umoristi di ogni genere. Da qui il giudizio di “improvvisati”. La premessa è lunga, tanto per non far pensare male i miei 5 lettori, da una parte e dall’altra.
Ha ragione Torre che i partiti orvietani non sono in buona salute e la confusione sulle candidature a sindaco lo testimonia. Confusione perché non ci sono leader di partito locali all’altezza del compito e non essendo persone da seguire, non essendo guide autonome, si rifanno a chi gli ordini li dà a loro e determina il cammino. Ecco allora i capetti regionali che si sentono in diritto di gestire con gli alleati le candidature, a ciascuno il suo. Il caso del PD è patetico, perché Bocci rinnega un sindaco che cinque anni fa ha strappato il Comune alla destra e i suoi interessi coincidono ora con quelli di un segretario orvietano minoritario, che ha spaccato da anni il suo partito. La questione è seria ma è diventata grottesca, tanto che proliferano le barzellette su Bocci e il suo segretario che cercano candidati sindaco e sovente scappa fuori qualcuno a cui è stato chiesto di candidarsi. « Mancano soltanto Paperino e mago Merlino» scrive il sagace Giorgio Santelli. Alla faccia di una strategia per rilanciare il PD.
Nella destra la situazione non è migliore, ma l’appoggio della Lega orvietana a Tardani ha rotto gli argini posti dagli esaminatori regionali dei curricula dei destrorsi nostrani e ha affermato il diritto delle forze locali di autodeterminarsi. E Tardani, al di là che è responsabile per la sua parte di un’amministrazione disastrosa, almeno sa di cosa si sta discutendo, anche se l’abbraccio di gente come i nuovi leghisti non è rassicurante in quanto a capacità di immaginare, pensare, agire positivamente per la città. I cinque anni dell’Amministrazione di destra sono stati tempi bui e c’erano gli stessi di oggi, i peggiori politici espressi dalla destra orvietana.
Per i socialisti la situazione è diversa, non ci sono ribellioni perché Barbabella si è sempre sentito una persona libera e certo non influenzabile dal partito, meno ancora da Gialletti.
Insomma, un gran casino. Per ora e per dopo le elezioni.
Posta Silvio Lorenzo Torre
RISPIEGHIAMO ORVIETO PER CHI ERA ASSENTE
Giuseppe Germani eletto sindaco con il PD si presenta con una lista civica e con la segreteria PD che prende le distanze ed al tempo stesso con alcuni circoli che lo sostengono anche se non è candidato del PD.
Roberta Tardani attuale capogruppo Forza Italia si presenta con una lista civica e con Forza Italia Orvieto che ne prende le distanze, ed aggiunge che il suo comportamento in palese violazione con quanto stabilito dallo stesso Silvio Berlusconi, cioè del capo politico del partito.
Franco Raimondo Barbabella ex sindaco periodo importante del passato, quello del Progetto Orvieto, storico esponente socialista si presenta anche lui con una lista civica ed il Partito Socialista ne prende le distanze.
A questo punto sarei curioso di vedere candidati Pd, Forza Italia e socialisti…
Silvio Lorenzo Torre E poi c’è la vicenda insulsa dei commissari della Lega tecniche hanno chiesto un colloquio curriculum ad un altro ex sindaco, Toni Concina che poi sarebbe il primo dente rotto 50 anni di dominio del centro-sinistra è che giustamente li ha mandati a quel paese.
Silvio Lorenzo Torre E gli improvvisati saremmo noi? 🤣