In questi ultimi anni la popolazione orvietana ha visto la Città e il Territorio non riuscire a tenere il passo di un pianeta che corre veloce, con aziende chiuse e con episodi che raccontano scelte amministrative dirette verso una meta diversa dalla piena occupazione.
Orvieto 19 TO 24, anche nel nome, è un’Associazione che nasce perché questo trend di decrescita non possa trovare ulteriore ospitalità. La decrescita non è mai felice e peraltro la stessa Costituzione ci obbliga moralmente a rispettare un’identità che si invera nel lavoro e nella cultura del lavoro, della creazione di lavoro, del lavoro in quanto diritto dei diritti, del lavoro come emancipazione e dignità del cittadino.
Alcuni esempi. L’infruttuosa amministrazione politica della discarica ACEA – nonostante la buona gestione tecnica della società romana – che non ha prodotto alcun tipo di verticalizzazione nel territorio, e quindi creazione di imprese, ricchezza e soprattutto posti di lavoro, per la trasformazione da rifiuto a materia prima. Ciò che non si è fatto e non si è deciso nelle politiche agricole.
I finanziamenti comunitari che sarebbero stati persi in campo sanitario favore di Marche e Sicilia… e a discapito nostro.
Tre casi clamorosi, già evidenziati nel recente evento dell’8 Febbraio, organizzato da Orvieto 19 TO 24, riguardante appunto #lastradamigliore per Orvieto nei prossimi cinque anni. Questi esempi illustrano la necessità di un’azione culturale di cui, a partire da noi, l’intero mondo delle associazioni, del Terzo Settore, del volontariato, deve farsi carico dal basso.
L’ultimo caso è quello del no ripetuto negli ultimi mesi alla presenza del McDonald’s a Orvieto Scalo, in un contesto certamente idoneo per la vicinanza alla stazione ferroviaria e al casello autostradale. Orvieto 19 TO 24 si domanda, e domanda alla cittadinanza, quale sia la logica che porta a tollerare il traffico di camion da e verso la discarica ACEA e a voler moderare invece il traffico di auto nella rotonda di via Angelo Costanzi, tramite lo scoraggiamento politico degli investimenti. Ma, soprattutto, e anche qui come altrove, non si è data la necessaria priorità alla creazione di 30 o 40 posti di lavoro, come è pure accaduto su Orte, rispetto a problemi secondari come traffico e parcheggi, e nell’ottica della lotta all’abbandono per emigrazione economica di Orvieto.
Registriamo infine l’adesione ad altrui ideali di decrescita da parte di forze politiche che dovrebbero avere al primo punto del loro ordine del giorno la creazione di nuovi posti di lavoro, e che invece di governare l’economia per stimolare la crescita hanno attualmente un approccio rinunciatario. A queste forze politiche, laburiste e progressiste, chiediamo un’inversione di rotta rispetto a qualsiasi appoggio politico odierno, mediante l’individuazione e la responsabilizzazione di nuovi candidati alla cosa pubblica, nella direzione della crescita economica forte di Orvieto, unico grande porto sul fiume autostradale di una regione senza sbocco marittimo. Crescita economica che va attuata entro i prossimi cinque anni.
Luigi Menta – Presidente e Portavoce di Orvieto 19 TO 24