di Maria Virginia Cinti
Ciao, arrivederci Peppino, quanti ricordi, ero bambina e ti vedevo dalla finestra della mia casa, la tua era difronte. Poi hai cambiato casa con la tua famiglia ti sei spostato pochi metri più in basso” la casa con il giardino”,e di nuovo ti vedevo dalla finestra della mia camera .
Successivamente andasti a Porano con tua madre e vi incontravo ancora perchè nel frattempo anche io mi ero trasferita in campagna. Poi ti ho incontrato sui campi da tennis a Sestola, si andava per i tornei insieme a mio figlio Massimo. Ricordo che il babbo ti disse; portala via un pò di giorni sta attraversando un triste momento.
E tu quanto ci hai fatto divertire con le tue battute. E così io ritrovai il sorriso.
Eri un vero signore d’altri tempi, mi sembrava che tu non dovessi morire mai, sai quelle persone che il tempo non gli passa mai, tanto hanno la vita attaccata addosso. Sempre elegante, sorridente disposto al dialogo, sapevi anche dispensare consigli, come se il mestiere di vivere ti avesse regalato grande esperienza, tu che la vita l’hai saputa allungare.
Qualche giorno fa in occasione di un evento,è stato nominato il tuo nome, ho avvertito una sensazione strana, sentivo come se appartenessi ad un altro tempo, volevo chiedere tue notizie era un pò che non ti vedevo, ma non ho fatto in tempo.
Spero che la tua nuova dimora sia bella come è stata la tua vita. Abbracciami il babbo quando lo vedi, eravate grandi amici.