Impazza in questi giorni il dibattito sul ristorante che McDonald’s vorrebbe aprire ad Orvieto. Sui social e nelle piazze tutti a dire sì, no, lì, là, su, giù. Ottima cosa, assolutamente nefasta. Forse m’è scappato, ma non ho capito cosa ha messo in moto questo carosello di voci. Un’altra voce forse; “dal sen fuggita” o lanciata astutamente. Chissà. È certo che la nostra comunità reagisce vivacemente.
In Comune invece, ci sono state due conferenze: sullo smaltimento dei rifiuti e l’economia circolare, e sulla proposta di legge per i beni comuni. Non mi risulta che questi due importanti eventi abbiano avuto, un’eco paragonabile nelle chiacchiere cittadine. Possibile che le istituzioni, su certe tematiche così fondamentali, per la vita di comunità non sappiano ancora coinvolgere e comunicare?
Comunque, le questioni legate ai beni comuni e allo smaltimento dei rifiuti, sarebbe meglio cominciare a parlare di prevenzione degli stessi, sono aspetti del più generale tema dello sviluppo equo e sostenibile. Questo e quelle devono essere approcciate con la massima razionalità di cui siamo capaci.
Anche l’apertura del ristorante di McDonald’s ad Orvieto deve essere trattato con lo stesso atteggiamento. In un suo testo del 93 divenuto molto famoso (ristampato recentemente da Castelvecchi), il sociologo statunitense George Ritzer parlava di “mcdonaldizzazione” del mondo avvertendo che con essa si dava corpo all’esportazione di un preciso modello culturale, sociale e produttivo.
Ogni ristorante McDonald’s è una piccola catena di montaggio dove l’intervento umano è ridotto al minimo in una routine alienante scandita dalla standardizzzione dei compiti e dei movimenti di servizio e dall’automazione dei processi di cottura. Ogni ristorante McDonald’s è un luogo di aggregazione artefatto finalizzato alla creazione di comportamento consumistico con le merci confezionate apposta per far scattare il riflesso all’acquisto. Ogni ristorante McDonald’s propone cibo di scarsa qualità e altamente calorico con ogni accortezza per indurre eccessi e dipendenza. Ogni ristorante McDonald’s usa pollame allevato in batteria e bovini allevati intensivamente, è dunque insensibile al benessere animale e devastante quanto ad impatto ambientale. Nessun ristorante McDonald’s ha mai interagito positivamente con la piccola impresa locale.
Secondo me il Comune fa bene ad opporsi all’apertura di un ristorante McDonald’s; e non solo per problemi di traffico. Ce la farà? Secondo me gli Orvietani dovrebbero recuperare il motto di mia nonna delle 10 P (Prima di Parlare Pensa, Perché Parola Poco Pensata Può Portare Pregiudizio) essere meno emotivi, più capaci di leggere la realtà. E dovrebbero, vincendo lo snobismo populistico e superando il rancore polemico, darsi da fare per produrre da sé quel progresso che nessun messia consumistico gli darà mai.