Nel numero di marzo della rivista Touring, pubblicata dal Touring Club Italiano e la più nota e diffusa tra quelle a carattere turistico, viene segnalato il Museo “Claudio Faina”. Nell’articolo Piccolo itinerario etrusco, scritto da Maria Pace Ottieri, ci si sofferma sul museo orvietano: una “ricchissima collezione privata raccolta nell’Ottocento” e si segnala: “al pianterreno ci aspetta una delle sculture etrusche più famose, il cippo a testa di guerriero con l’elmo corinzio, identificato da un’iscrizione Larth Cupures, figlio di Aranth … gli fanno compagnia vasi attici e gioielli in oro, in bronzo e in ambra tra i più belli mai trovati”.
Si tratta di un riconoscimento importante che illustra la rilevanza della raccolta riunita dai conti Faina tra gli anni Sessanta e Ottanta dell’Ottocento e che oggi risulta una delle più dinamiche nell’ambito dell’archeologia del nostro Paese. Con l’occasione si ricorda che al pianterreno e al piano nobile di Palazzo Faina, sino al 19 marzo, sarà visibile ancora la mostra Paesi d’Etruria. Uno sguardo attraverso i millenni dello scultore Demo De Angelis che ospita, tra l’altro, una scultura monumentale ispirata al Pozzo di San Patrizio.
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