ORVIETO – I tempi stringono, Giuseppe Germani esce allo scoperto e annuncia la propria ricandidatura a sindaco di Orvieto. In una conferenza stampa convocata all’ultimo minuto, l’attuale primo cittadino ha rotto così il silenzio sparigliando gli equilibri tattici della politica cittadina.
“Ho avvertito la necessità di fare questo incontro perché in questi giorni è sembrato ci fosse troppo silenzio sulle prossime elezioni amministrative”, esordisce Germani. “Mancano poco più di ottanta giorni e sembra che a Orvieto non si stia facendo nulla e c’è chi chiede di programmi e candidati. In realtà si sta lavorando, almeno io e le persone che mi sono vicine. Allora bando ai tatticismi: metto a disposizione della città la mia figura per i prossimi cinque anni, innanzitutto per senso di responsabilità nei confronti del lavoro compiuto da molti e perché sento di aver accumulato in questo periodo un’esperienza che mi consente, almeno spero, di essere ancora utile”.
Secondo Germani, “gli innamoramenti dell’ultima ora sono sospetti e dannosi” e chi amministra una città non può essere un neofita, occorrono preparazione, consapevolezza e capacità per rispondere adeguatamente alle sfide. “C’è inoltre un problema di rispetto del lavoro svolto – dice – c’è la necessità di creare le condizioni per passare a una fase successiva, quella nella quale effettuare maggiori investimenti e riscattare Orvieto dal punto di vista economico e occupazionale”. “In questi anni- prosegue Germani – abbiamo sperimentato un metodo di lavoro collegiale che ha portato risultati. Volevamo raggiungere e mettere la città nelle condizioni di affrontare tutte le criticità che comunque, non lo nego, ancora ci sono. Ma oggi, sicuramente, abbiamo la consapevolezza di poter assumere impegni, altri possono soltanto fare promesse”.
Germani riconferma dunque la propria disponibilità, mettendo così il centrosinistra orvietano, PD in particolare, di fronte al fatto compiuto. E su cosa fare e da dove ripartire il primo cittadino ha le idee chiare: dal risanamento economico del Comune. “Abbiamo creato per il Comune nuova ricchezza, non venduto beni o aumentato tasse- rimarca-. Partiamo dall’approvazione della variante al Piano Regolatore Generale, dal piano infrastrutturale ( la Complanare e la difesa dal rischio idrogeologico, da opere di riqualificazione), dalla valorizzazione del Centro storico (Piano del traffico e dei parcheggi, accordo per il riutilizzo della ex caserma Piave, da un rinnovato rapporto tra città e territorio). E partiamo dalle Aree Interne, “unica risposta – aggiunge Germani – possibile alla marginalità dell’Orvietano. Oltre le inutili lamentazioni”. E poi, dall’aumento delle presenze turistiche, che sono aumentate nel 2018 rispetto al 2017 del 25%.
Quasi un fiume in piena il primo cittadino. “Scendo di nuovo in campo perché a Orvieto credo si debbano recuperare le radici del territorio e creare un’esperienza comunitaria per superare la crisi. In questi anni ne abbiamo gettato le basi. Ora vogliamo creare condizioni di lavoro, far sì che le nostre produzioni agricole abbiano valore aggiunto. Vogliamo portare a compimento anche il lavoro sulla ex caserma Piave per costruire il Campus universitario. Questi sono i progetti che vogliamo mettere in campo nella nuova consigliatura, questi sono alcuni dei temi con cui andremo ad incontrare la città”.
Infine un messaggio alla sua coalizione, il centrosinistra. “La mia storia politica è collocata nell’alveo dei valori e dei principi del centrosinistra, composto da persone e da una variegata compagine di organizzazioni, formali ed informali, che ho l’ambizione di arrivare a rappresentare. Un centrosinistra che purtroppo, nelle cronache politiche è spesso ridotto al travaglio interno di un unico partito, il PD, al quale sono iscritto. Le vicende dell’ultimo partito di massa rimasto mi riguardano come riguardano tutti quelli a cui sta a cuore la democrazia e la partecipazione politica. Ho rispetto e simpatia per ogni iscritto di cui comprendo il disorientamento e la costernazione. Mi candido anche per dare corpo e voce a quella storia e a quei valori”. “Siamo ormai a ridosso delle elezioni, occorre decidere in quale campo stare”.
Ma Germani si dice pronto anche a fare un passo indietro “qualora il Partito individuasse qualche altra soluzione migliore”. “Le autosufficienze, però – tiene a precisare – non ci sono più, se siamo credibili la città ci darà fiducia. Ho sentito di fare questa conferenza non contro qualcuno ma per Orvieto, sento addosso il peso della responsabilità, consapevole del fatto che qualcosa certamente non è stata fatta. Da qui alle elezioni voglio spiegare, invece, ciò che è stato portato a compimento e spiegare quello che il centrosinistra ha ancora da dire alla gente. Da oggi il mio lavoro sarà dedicato a fare questo. Con i miei concittadini voglio parlare e capire se ci sono le condizioni per riproporsi e riavere la fiducia per i prossimi cinque anni”.
Germani chiude rispondendo ad una domanda sulla possibilità che il centrosinistra possa effettuare le primarie per scegliere il proprio candidato: “Nell’eventualità, non mi sottraggo. La posizione di oggi ė stata condivisa da tutto il partito, entro la prossima settimana il PD deciderà come procedere. Partiremo, spero, insieme”.