di Renato Piscini
Mi stupiscono tutte le narrazioni, voci di corridoio, che rimbombano in città; appare evidente l’intento di ognuno a sopravanzare l’altro, questo vale per i singoli che per le componenti dei vari partiti. Il risultato e che chi ne fa le spese è la città e i suoi abitanti, i quali speravano e sperano in un atto di responsabilità e sopratutto in una azione politica che sia per il loro futuro garanzia di sicurezza e coesione sociale. Parole invece lontane sento in coloro che si sono mossi a tutt’oggi.
Al dilà degli schieramenti emerge la necessità di una pacificazione sociale atta ad individuare una programmazione atta a far fare finalmente un salto di qualità ad Orvieto: cosi ricca di trascorsi storici e cittadini illustri , ancor oggi in parte presenti, ma salpati fuori le mura per le ragioni di cui sopra. Si faccia questa scelta culturale che comunque traspare tra le voci di alcuni attutite dal roboante e sordo egoismi di taluni e di compagini ancorate a vecchie logiche.
Il partito democratico, almeno in buona parte, e alcune associazioni , pur nelle difficolta hanno dato delle indicazioni, quasi ecumeniche, di apertura e resa responsabilita coinvolgendo persone nuove, e cosi difficile agire. .basta riflettere …poi cui prodest…il contrario !!