I primi passi per la creazione e l’organizzazione della lista civica stanno andando avanti ma Lucia Vergaglia del MoVimento 5 Stelle comincia a delineare alcuni punti salienti della prossima campagna elettorali.
«Non sono più gli anni dell’austerity di Monti o in cui con la rapidità di una meteora Letta passò il testimone a Renzi che poi lo passò a Gentiloni senza nessun vero e proprio cambiamento nella politica nazionale. Con l’attuale governo invece già cambiato tutto e si è invertita la rotta passando da una spinta continua alle privatizzazioni ad invece una politica nella quale lo Stato ed i cittadini tornano ad essere protagonisti. Sarebbe da sciocchi non rendersi conto che questo avrà un suo importantissimo impatto nella gestione degli enti locali che dovranno a loro volta imprimere una robusta sterzata alle consuetudini amministrative. La confusione che vediamo nella scelta di chi avrà la responsabilità di confrontarsi per poi sedere al posto di Germani nel nostro comune è dovuta proprio al corto circuito tra le consuetudini del passato e le novità rappresentate sia nel nuovo governo che nei rapporti di forza tra partiti e movimenti politici.
Nessuno fino ad oggi inoltre ha cominciato a raccontare la propria idea della Orvieto prossima ventura, limitandosi al massimo ad invitare qualche esperto a raccontare di qualche buona pratica in altri paesi o a descrivere l’ultima innovazione tecnologica in campo di mobilità.
Da parte mia ho sempre detto che se toccherà a me portare avanti il lavoro del Movimento allora procederemo in continuità con l’azione fatta all’interno del Consiglio Comunale di Orvieto città per la Costituzione, nel solco tracciato dal nuovo Statuto che mette al centro il lavoro: però naturalmente c’è di più. Ad esempio abbiamo a disposizione la possibilità di accedere al Piano Nazionale del rischio idrogeologico per ridare slancio al Progetto Orvieto, c’è di più perché con i lavoratori sociali del reddito di cittadinanza possiamo finalmente dare il via a tante iniziative per le quali eravamo drammaticamente a corto di collaboratori costringendo l’Amministrazione a terziarizzare parti importanti del proprio patrimonio.C’è da impegnarsi con la Scuola sulla questione dei sabati liberi in orario normale e sulla mobilità e la sicurezza negli orari di ingresso ed uscita dei ragazzi.
C’è da rilanciare il nostro distretto industriale provato dalla lunga crisi e per il quale in questi cinque anni sono stata l’unica consigliera, che piaccia o meno, a proporre una strategia di sviluppo. C’è un passaggio importante che consiste nel mettere a sistema i dipartimenti dello Sviluppo economico dei comuni delle aree interne non per un vuoto formalismo ma per raggiungere la massa critica della rappresentatività di 50.000 residenti senza la quale è impossibile avere accesso alla programmazione comunitaria sperimentale UIA, già usata con successo contro lo spopolamento in altri contesti.
Una buona parte dei nostri residenti saranno inoltre investiti dalla possibilità di accedere alla pensione di cittadinanza, con un ritorno nell’economia reale dei negozi e dei servizi al cittadino anche nelle frazioni.
Nella sua autonomia regolamentare il Comune deve cogliere questa occasione e non sfavorire il riaprirsi delle attività di vicinato rifacendosi, come fonte normativa direttamente all’articolo 41 della Costituzione ed, per parallelo, alla strategia europea 2010-2020 sul miglioramento della qualità dei regolamenti: spesso infatti si sono sovrapposti regolamenti locali pensati qui con quelli che recepiscono le regole regionali e nazionali rendendo difficile la vita di chi ha un pubblico commercio o di chi vuole organizzare un evento. Certamente si dovrà discutere anche di cultura, degli “asset” tanto cari ad una certa narrrazione politica come l’ex ospedale o l’ex caserma Piave, così come si dovrà discutere di sicurezza, decoro urbano, tasse, tariffe, campi sportivi e viabilità di qualità ma la qualità della vita dei cittadini dipende da lavoro, scuola, commercio, disponibilità economiche ed organizzazione dei servizi. E questi sono alcuni punti fermi che intendo affrontare.» Lucia Vergaglia, capogruppo Movimento 5 Stelle, Consiglio comunale della città di Orvieto.
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