Ciclostilati, volantini, libretti, testimonianze orali, testi poetici e di canzoni si intrecciano in un racconto per voce e chitarra dedicato ai rumori, ai silenzi e agli amori di fabbrica. E’ ciò che propone “Operai”, la narrazione in programma giovedì 21 febbraio alle 20.15 (ingresso libero) nella Biblioteca dell’Istituto universitario “Progetto Uomo” di Montefiascone (Viterbo), l’”università degli educatori” affiliata all’Università Pontificia Salesiana.
Il testo, scritto da Roberto Alessandrini e da Francesca Mara Tosolini Santelli, che è anche voce narrante, è accompagnato dalla chitarra di David Bracchi, con il coordinamento scenico di Alberto Giovannini e la registrazione audio di Tiziana Rastelli, porta gli ascoltatori negli anni ’70, un decennio cruciale per la storia italiana del secondo ‘900, segnato dalla centralità della classe operaia e dalle rivendicazioni per modificare le durissime condizioni di lavoro.
Tra lo Statuto dei lavoratori, conquistato dopo una lunga lotta nel 1970, e la marcia dei 40 mila “colletti bianchi” della Fiat, che nel 1980 sfilano a Torino per contestare gli scioperi e il sindacato, la società attraversa in quel tempo cambiamenti di grande rilievo: il referendum sul divorzio, l’Austerity, gli attentati terroristici, gli omicidi di Aldo Moro e del sindacalista Guido Rossa ad opera delle Brigate Rosse. Tra i rumori delle fabbriche e l’alienazione provocata dalla catena di montaggio si assiste alla nascita della medicina del lavoro, alla crescita di consapevolezza dei diritti e della dignità degli operai, ai primi “corsi delle 150 ore” per migliorare il livello di istruzione e conseguire un titolo di studio.