In queste settimane si delineeranno le liste e le coalizioni che competeranno per amministrare Orvieto dal 2019 al 2024 ed anche il Movimento è alle prese con le nuove regole e le sue dinamiche interne, così come le altre forze politiche e civiche, ed a cento giorni esatti dalle elezioni la capogruppo uscente e possibile candidata M5S, Lucia Vergaglia, riassume cosa c’è nei dossier ancora aperti da affrontare in questi mesi e getta un po’ di luce sulla situazione attuale della politica orvietana generale.
«Il tempo corre e sono purtroppo tante le questioni rimaste sospese sulle quali c’è la mia personale firma e per le quali l’amministrazione ha disatteso gli impegni con il Consiglio comunale. Ogni tema merita ed ha dignità di un approfondimento dettagliato, a cominciare dal portare il Tribunale Europeo Unificato dei Brevetti ad Orvieto, dopo la Brexit oppure ad avviare finalmente le Denominazioni Comunali originariamente proposte da Pierluigi Leoni che non ha fatto a tempo per vederle realizzate, così come il bilancio partecipativo che darebbe voce ai cittadini sulle spese del comune di Orvieto oppure come le tante iniziative per l’ambiente dal no agli inceneritori, che senza una specifica regolamentazione rischia di decadere al cambio di sindaco, oppure al vuoto a rendere, ad Orvieto plastic free, ai protocolli antispreco, all’impegno di mettere a gara per le mense solo stoviglie prive di Bisfenolo A, alla trattativa della linea diretta Orvieto Fiumicino che pare sia stata ceduta irragionevolmente dall’ente pubblico all’iniziativa privata da parte degli attuali amministratori, agli alberi per ogni neonato, alla valutazione di impatto per gli impianti biomassa e biogas e tutte le altre. Per parafrasare il precedente sindaco, Toni Concina, questi dossier sono rimasti nel cassetto invece che essere resi vivi e vitali. Perchè la realtà è che stare alla opposizione per chi è attento e caparbio vale l’opportunità di avanzare proposte ed ottenerne l’approvazione, ma per renderle poi dei fatti realizzati le cose passano per le mani del Sindaco e della Giunta. Persino il Centro Rodari è ancora in abbandono nonostante il fatto scandaloso dell’aver chiuso le chiavi, persino quelle destinate alla sottoscritta, in un cassetto da parte dello stesso sindaco sia finito sulla stampa nazionale ed abbia fatto saltare sulla sedia l’intero mondo culturale italiano per lo sdegno.
La verità è che per un reale cambiamento non basta un’opposizione dura e fattiva, occorre affrontare il quadro politico per vincere ed amministrare, per ottenere davvero quei miglioramenti e non rivedere ancora ed ancora lo stesso film in cui Orvieto propone e Perugia dispone. Però affrontare l’attuale quadro politico non è qualcosa di banale: non c’è infatti un centro destra od un centro sinistra ma la situazione è articolata, anche se appare confusa. Ne l’arte della guerra il generale Sun Tzu usa spesso metafore legate a questa parola, da un lato dice che ciò che sembra confusione, in realtà è ordine così ciò che sembra viltà è coraggio e ciò che pare debolezza è forza intendendo riferirsi agli stratagemmi strategici per ingannare gli avversari. Al tempo stesso però chiariva nel suo stringato gergo militare che i tatticismi privi di una strategia sono solo confusione prima della sconfitta. In questi giorni assistiamo ad Orvieto a numerosissime prese di posizione e dovremmo domandarci: è vera strategia?
Oppure sono solo tatticismi? In realtà la strategia c’è da parte dei partiti maggiori ma c’è anche qualche tatticismo. E’ un tatticismo ad esempio la diffusione parziale dei dati del sondaggio commissionato dal Pd regionale sulla preferenza rispetto ai tre ex candidati del 2014 attualmente in Consiglio: in ordine alfabetico Concina, Germani e Vergaglia. Ebbene la diffusione solo del dato del del 40% di preferenze attribuito a Concina e del 30% attribuito a Germani tacendo a chi andava il restante 30% è stata, a mio avviso, una dimostrazione di insicurezza politica e, appunto, di tattica e non di visione strategica. Personalmente non do peso ai sondaggi ed a chi mi chiede dello scenario elettorale locale chiarisco che qui sicuramente si va al ballottaggio, nessuno, per ora, ha più del 50%. Persino un centro destra unito e coeso a trazione lega con un candidato forte e radicato che venga identificato come nuovo e non come un “riciclato” non raggiungerebbe quei livelli anche in assenza di liste civiche o formazioni di destra in grado di drenargli a loro volta voti e consenso come ha dimostrato di poter fare, ad esempio, Casapound.
Ma c’è grande confusione sotto il cielo anche per i tatticismi dei singoli, e non succede solo tra i partiti o persino con un ex candidato M5S che, come accadde nel 2014, si è messo a seminare dubbi sulla mia più che trasparente attività politica, ma accade anche nel civismo con molte aggregazioni cittadine che sono orientate a proporsi per l’amministrazione del Comune senza tuttavia avere avuto la trasparenza strategica di dichiararlo il cittadini che li avevano sostenuti in quanto associazioni, oppure, ed è peggio, quando si presentano come liste civiche ma si tratta di liste civetta al servizio di un partito. Di mio ho scelto di ignorare quel 30% di cui risulterei personalmente accreditata, e persino del voto di opinione sulla forza politica che sostengo, voglio invece fare tesoro di quel patrimonio di istanze che i cittadini e le forze sociali ed imprenditoriali, che sono radicate nel territorio o che con il territorio collaborano e lavorano, mi hanno manifestato nei tanti incontri e confronti di questi anni.
E’ infatti doveroso fare i calcoli elettorali ma per vincere la sfida del cambiamento occorre la forza delle idee, una adulta capacità di realizzarle ed avere le mani libere per poterlo fare per davvero. Insomma bisogna andare non solo oltre la tattica, ma anche oltre le pur necessarie strategie e, se volete, questa chiamatela passione. E per questo stesso motivo di necessità di avere le mani libere, voglio ribadirlo con forza,che allo stato attuale il codice etico per le liste del M5S impedisce le alleanze e che io personalmente, a differenza di quanto hanno annunciato altri e delle false accuse rivolte a mezzo stampa alla sottoscritta, non parto per nulla con l’intenzione di mettere per iscritto accordi e varrà per me il programma elettorale in continuità con quello del Movimento. Questo sarà quindi il quadro elettorale, se avrò occasione di portare nuovamente il vessillo delle cinque stelle per amministrare Orvieto città per la Costituzione.» Lucia Vergaglia, capogruppo Movimento 5 Stelle, Consiglio comunale della città di Orvieto.