Anpi Orvieto, Terni e Regionale per l’Umbria, organizzano dal 4 al 9 Febbraio la Mostra “1938-Leggi Razziali Fasciste: Alle origini del razzismo in Italia” (con il Patrocinio di Comune di Orvieto, Provincia di Terni, Regione dell’Umbria) con entrata libera presso la Sala Unità d’Italia al Comune di Orvieto. La mostra, a cura di Mauro Remondini e Ombretta Donati, vede la collaborazione di: Museo Diffuso della Resistenza, della Deportazione, della Guerra, dei Diritti e della Libertà/ Comune di Torino, Corso Valdocco, 4/a – Torino, Istituto Comprensivo Orvieto/Montecchio, Dirigente Isabella Olimpieri / Prof. Giulia Barattolo e Istituti Scolastici di Orvieto. Sarà visibile con orario Lun. e Giov. dalle 8 alle 18; Mart. Merc. e Ven. dalle 8 alle 14; Sabato dalle 9 alle 13.
Con il patrocinio di Comune di Orvieto, Provincia di Terni e Regione dell’Umbria verrà inaugurata lunedì 4 febbraio alle 10 presso il Comune di Orvieto, sala Unità d’Italia. Interverranno: Giuseppe Germani, Sindaco di Orvieto, Cristina Croce, Vicesindaco di Orvieto, Pier Giorgio Oliveti, Anpi, Isabella Olimpieri, Dirigente Istituto Comprensivo Orvieto /Montecchio .
Com’è potuto succedere? Questa è la domanda che qualunque cittadino sinceramente democratico e non solo un’ingenua anima bella, si fa studiando il processo che ha portato nel 1938 l’Italia a promulgare leggi razziali.
La mostra cerca di squarciare un velo di scarsa conoscenza, mistificazione sotterranea, sottovalutazione morale e politica, che hanno relegato le famigerate leggi razziali italiane del Governo fascista in un angolino della nostra Storia. Una mostra promossa dall’Anpi all’interno della propria missione di istituto quanto mai opportuna rispetto all’attualità dei nostri giorni che vede un forte dibattito e uno scontro permanente tra culture politiche diverse, ad esempio la sovranista e la riformista, che non annuncia nulla di buono se non si giungerà ad una qualche forma di ricomposizione.
Non è un caso che nei giorni scorsi alla cerimonia di apertura del nuovo Anno Giudiziario, il primo presidente della Cassazione, Giovanni Mammone, di fronte al Presidente della Repubblica Mattarella e alle più alte cariche dello Stato, abbia ammonito che se proseguiamo così “L’Italia rischia di arretrare nei diritti umani”, riaffermando l’intangibilità dei diritti fondamentali tutelati dalla Costituzione.
Proprio quei diritti alla base di qualunque convivenza civile che nel 1938 furono calpestati dalla cultura prima e dal regime poi a matrice fascista. Non dimentichiamo l’avallo colpevole della monarchia sabauda: fu lo stesso Re Vittorio Emanuele III il 5 settembre del 1938 a firmare la prima delle leggi razziali voluta da Mussolini e ispirata da Hitler, quando venne pubblicato il Regio Decreto 1340 che ordinava l’esclusione dei cittadini italiani di origine o cultura ebrea dalle scuole.
Poi seguirono altri decreti con cui a una parte dei cittadini e delle cittadine italiane vennero negati prima i diritti politici e poi quelli civili: il Regio Decreto 15 Novembre 1938 “Integrazione e coordinamento in testo unico delle norme già emanate per la difesa della razza nella scuola italiana”, il Regio Decreto del 17 Novembre 1938 “Provvedimenti per la difesa della Razza Italiana” e il successivo Regio Decreto del 29 Giugno 1939 “Disciplina dell’esercizio delle professioni da parte dei cittadini di razza ebraica.
La Mostra è un utile ausilio per “ripassare” i momenti fondamentali di questa vicenda a dir poco “incresciosa” della storia nazionale recente, che creò lutti e dolori indicibili in migliaia di famiglie italiane. Le leggi razziali furono il prologo alla Shoah, una tragedia dell’umanità intera che deve essere ricordata ogni giorno, a partire dal 27 Gennaio quando si aprì Auschwitz. L’approfondita conoscenza dei fatti, a partire dalle scuole, dev’essere fatta tesoro da parte di tutti per diventare patrimonio comune ed evitare pericolosi arretramenti della nostra società in direzione della barbarie. L’itinerario di visita inizia con l’illustrazione della “costruzione del diverso” , l’efficiente macchina di propaganda e di fake documents per infangare nel nome e nella storia i cittadini italiani di cultura ebraica.
“Il sonno della ragione genera mostri” , 1797 , Francisco Goya
Si ringraziano:
Luciano Zara, Anpi Terni
Giulia Barattolo, Anpi Orvieto
Mari Franceschini, Anpi Perugia
CSM-centro servizi manutentivi Comune di Orvieto
Coop Luigi Carli