Commento di Dante Freddi- Per fortuna che c’è papa Francesco a indicare la via ai cristiani, ricordando che il Vangelo è rivoluzionario e prende le distanze dagli ipocriti, che fanno del bene e pregano per apparire agli uomini, per essere ammirati. Aggiunge Francesco che « La preghiera cristiana – e l’amore cristiano, la caritàs, aggiungo io- non ha altro testimone credibile che la propria coscienza».
È difficile la strada indicata da Francesco. Ci pone di fronte alle nostre debolezze, alla nostra incoerenza, ci mostra senza mezzi termini la distanza tra come dovremmo essere e come siamo. Siamo in mutande, anche sporche, di fronte alla nostra presunzione di bontà, alle nostre giustificazioni di fronte ai grandi problemi del mondo, in cui il Vangelo diventa troppo ardito, parla di amore. Il papa, rispetto alle difficoltà che poniamo tra il Vangelo e la realtà difficile della sofferenza, afferma che « Se una persona ha il cuore buono, predisposto all’amore, allora comprende che ogni parola di Dio deve essere incarnata fino alle sue ultime conseguenze » .
Lo credo anch’io, con tormento. Se i problemi si affrontano con « cuore buono» si trovano buone soluzioni, che certamente ci sono. Se il « cuore » è cattivo, le soluzioni possono essere soltanto cattive.
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Il messaggio di Papa Francesco, meglio atei che cattivi cristiani
Prima Udienza generale del 2019 per Bergoglio: “Dove c’è Vangelo c’è rivoluzione”
« È uno scandalo quello di persone che vanno in chiesa, che stanno lì tutti i giorni e poi vivono odiando gli altri e parlando male della gente: meglio vivere come ateo anziché dare una contro-testimonianza dell’essere cristiani”. A dirlo è Papa Francesco, nell’udienza generale nell’Aula Paolo VI in Vaticano, la prima del 2019. “Il cristiano – spiega il Pontefice – non è uno che si impegna ad essere più buono degli altri: sa di essere peccatore come tutti. Il cristiano semplicemente è l’uomo che sosta davanti alla rivelazione di un Dio che non porta l’enigma di un nome impronunciabile, ma che chiede ai suoi figli di invocarlo con il nome di Padre, di lasciarsi rinnovare dalla sua potenza e di riflettere un raggio della sua bontà per questo mondo così assetato di bene, così in attesa di belle notizie”. Gesù introduce l’insegnamento della preghiera del ‘Padre Nostro’, “prendendo le distanze dagli ipocriti. C’è gente che è capace di tessere preghiere atee, senza Dio: lo fanno per essere ammirati dagli uomini – osserva il Pontefice – La preghiera cristiana, invece, non ha altro testimone credibile che la propria coscienza”.
Bergoglio si è poi soffermato sul Vangelo. “Dove c’è Vangelo c’è rivoluzione. Il Vangelo non lascia quieti, ci spinge: è rivoluzionario” dice il Papa nell’udienza generale. Ricordando che il Vangelo di Matteo pone il testo del ‘Padre nostro’ “in un punto strategico, al centro del discorso della montagna”, Francesco ha osservato che con le Beatitudini “Gesù incorona di felicità una serie di categorie di persone che nel suo tempo – ma anche nel nostro! – non erano molto considerate. Beati i poveri, i miti, i misericordiosi, le persone umili di cuore… È la rivoluzione del Vangelo”.
“Tutte le persone capaci di amore, gli operatori di pace che fino ad allora erano finiti ai margini della storia, sono invece i costruttori del Regno di Dio”… “È come se Gesù dicesse: avanti voi che portate nel cuore il mistero di un Dio che ha rivelato la sua onnipotenza nell’amore e nel perdono! Da questo portale d’ingresso, che capovolge i valori della storia, fuoriesce la novità del Vangelo”, ha spiegato. “La Legge non deve essere abolita ma ha bisogno di una nuova interpretazione, che la riconduca al suo senso originario – ha proseguito -. Se una persona ha il cuore buono, predisposto all’amore, allora comprende che ogni parola di Dio deve essere incarnata fino alle sue ultime conseguenze”. “L’amore non ha confini – ha aggiunto il Pontefice -: si può amare il proprio coniuge, il proprio amico e perfino il proprio nemico con una prospettiva del tutto nuova» .