ORVIETO – “Ad oggi non un grammo di rifiuto del Perugino è arrivato nella discarica de Le Crete. La proroga fino al 21 gennaio l’hanno voluta portare a maggioranza con il voto contrario di Orvieto e Città di Castello. Il problema è di Perugia e del perugino, non il nostro”. E’ quanto ha voluto ribadire il sindaco Giuseppe Germani a seguito della riunione di fiine anno dei sindaci che fanno parte del direttivo dell’Auri con all’ordine del giorno un solo punto: evitare lo stop della raccolta di parte dei rifiuti a seguito dell’emergenza del perugino.
Alla fine, però, il Direttivo ha approvato la delibera con cui si stabilisce la proroga dell’emergenza fino al 21 gennaio con il rischio dell’arrivo di rifiuti nelle discariche di Belladanza (Alto Tevere) e Le Crete (Orvieto). In base alla delibera approvata, su base annua, si tratterebbe di ripartire circa 50 mila tonnellate, quindi nell’ipotesi di due mesi più o meno 8.300. Dei nove sindaci (assenti solo quelli di Porano e Terni) hanno votato contro il sindaco Germani, appunto, e quello di Città di Castello. “Abbiamo stoppato il terzo calanco e stiamo in opposizione sul secondo. Ci siamo opposti e ci continueremo ad opporre, questo è certo – ha ribadito Germani – per contrastare in ogni modo l’arrivo di rifiuti fuori dal nostro bacino di competenza. Basta con le false notizie che creano solo allarmismo”.
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